12/09/13

Huff Post: Nel 2011 Silvio Berlusconi “ha minacciato” di uscire dall'Euro, e subito dopo è stato “assassinato politicamente”

L'Huff Post rilancia la notizia diffusa dal Telegraph e ammonisce: che si sia sostenitori od oppositori di Berlusconi (o di Papandreu), la loro rimozione dal governo per pressioni da Bruxelles è il segno preoccupante della democrazia di facciata che ci governa.



Un ex funzionario della Banca Centrale Europea ha sostenuto che alla fine del 2011 Silvio Berlusconi stava considerando di tirar fuori l'Italia dall'euro, prima che i funzionari finanziari europei provocassero la sua rimozione dall'incarico.
Lorenzo Bini-Smaghi, in servizio al consiglio esecutivo della BCE , ha sostenuto nel suo libro Morire di austerità che Berlusconi è stato estromesso da leader italiano nel novembre 2011 , dopo aver iniziato a discutere con i funzionari europei sul ritiro dell'Italia dall'euro.

Smaghi sostiene che Berlusconi ha discusso il ritiro d'Italia in incontri privati con altri Stati membri dell'Euro.

The ex-ECB member's declaration comes after an account by Fabrizio Goria reported European Commission President Jose Manuel Barroso telling one of Italy's government ministers in 2011 that "you need to unplug Berlusconi".

La dichiarazione dell'ex membro della Bce arriva dopo un resoconto di Fabrizio Gori,a il quale riporta che nel 2011 il presidente della Commissione europea Jose Manuel Barroso avrebbe detto a uno dei ministri del governo Italiano, che "era necessario staccare la spina a Berlusconi ".

" In quel momento Barroso ha rivelato
quale era la strategia: una raffica di dichiarazioni contro l'allora primo ministro da tutti i fronti, da ogni policy maker europeo. Il messaggio da inviare era uno e uno solo : Berlusconi è inadeguato." scrive Goria.

In risposta alla notizia , il leader dell'UKIP Nigel Farage ha detto all' Huffington Post UK: "Già nel febbraio 2010 avevo predetto che l'UE sarebbe stata l'”assassino silenzioso della democrazia europea” , nel novembre dell'anno successivo, ora abbiamo la conferma del secondo assassinio politico di un leader europeo democraticamente eletto, quello del primo ministro italiano Silvio Berlusconi, subito dopo che anche il primo ministro greco è stato messo da parte. Il loro crimine? George Papendreou aveva minacciato un referendum sull'appartenenza all'Euro, e Berlusconi aveva minacciato di tirar fuori l'Italia dalla moneta unica .

"Ieri il presidente della Commissione Ue ha parlato di valori europei - ma dobbiamo chiedergli di quali valori sta parlando. Forse di quelli promossi nel mondo di lingua inglese, quelli della democrazia parlamentare, dell'autonomia, della libertà, dello stato di diritto e del fair play, o stava rifacendosi a un vecchio e oscuro insieme di valori che hanno imperato nel continente per centinaia d'anni, di autocrazia, controllo centralizzato, demagogia e obbedienza?

"
Che si sia a favore o contro questi due leader, la loro rapida rimozione da posizioni di governo a seguito di pressioni da parte dell'Unione Europea è un qualcosa di cui essere profondamente preoccupati".

36 commenti:

  1. insomma, siamo tornati ai tempi di Radio Londra...

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    1. " Non è merito nostro, di noi che lavoriamo giorno e notte qui a Londra per informare il pubblico italiano di quanto avviene nel nostro paese e nel mondo: noi cerchiamo soltanto di avvicinarci alla realtà dei fatti, e di ragionare con sincerità e buon senso. Ma sappiamo che l'Italia ha sete di verità e di senso comune; e non è possibile allontanare dall'acqua le labbra degli assetati. "
      (H. Stevens, 22 aprile 1941. Radio Londra)

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  2. E queste scandalose "interferenze" vanno avanti come se niente fosse, pronte a trasformarsi in colpi di stato "morbidi" se per caso i continui appelli alla "stabilità politica" non fossero raccolti...
    Ma il peggio è che anche una mia conoscente con figlia disabile a cui hanno tolto l'insegnante di sostegno mormora sconsolata: ci vuole stabilità politica...

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  3. Vorrei suggerire una riflessione. Fatta la tara e riconosciuto a Berlusconi di avere alla fine capito il problema, e aver provato a proporre la soluazione(avranno a che fare anche con questo le risate indegne di Merkel-Sarkozy?), non è allora Berlusconi ancor più colpevole per aver taciuto tutto, nonostante il suo armamentario mediatico? Perchè occupersi di toghe rosse e sventolare il vessillo anticomunista nonostante i suoi reali avversari fossero altri? Non so(questa è solo un ipotesi), forse aveva barattato le dimissioni con l'impunità? Ciò non lo giustificherebbe, ma aiuterebbe a capire quanto ci si possa fidare dei suoi avversari, ovvero dei nostri ex paladini. ChennepenZate?

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    1. Ciao, hai colto il problema. Berlusconi sapeva di non potersi opporsi frontalmente al potere internazionale e fare l'eroe per salvare l'Italia, e neanche gli interessava. Sa che il popolo italiano è fottuto proprio come gli altri popoli del mondo, e crede di non poterci fare niente. Crede, insomma, e forse a ragione, che il processo di accentramento politico nelle mani dell'elite globalista va avanti senza sosta e senza che nessuno possa fermarlo. Lui voleva solo cavalcare il drago e salvare la sua Satrapia. Il problema è che per farlo era fondamentale bloccare o almeno rallentare tale processo perché i governi che lo hanno favorito, invece, venivano poi defenestrati alle elezioni successive (ricordi quando si vantava di essere l'unico governo riconfermato alle elezioni? In realta' aveva ragione).

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    2. in molti ci stiamo chiedendo perchè è stato zitto. La tua ipotesi mi sembra molto sensata. sicuramente sperava in qualcosa da quei poteri che ormai li erano nemici. Ciao Dino.

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    3. Bravo, secondo me hai centrato la domanda.
      E la risposta è che non credo che Berlusconi fosse realmente interessato a portare l'Italia fuori dall'euro: non avrebbe avuto alcuna convenienza personale a farlo.
      Certo, può aver rivolto una minaccia en passant, ma non posso credere che Sarkozy, Merkel e tutto l'entourage franco-tedesco si siano bevuti seduta stante un bluff tanto evidente...!
      In realtà, se il Cavaliere avesse davvero messo il paese di fronte al fatto compiuto di un'uscita unilaterale, avrebbe pagato uno scotto elettorale troppo alto; perché come ricorda Bagnai, i governi che gestiscono le uscite dagli accordi di cambio fisso vengono sempre puniti elettoralmente.
      E per Berlusconi il consenso elettorale è troppo importante (come arma contro i suoi processi) per rinunciarvi a cuor leggero.
      Pertanto si fa fatica a vedere una correlazione diretta tra la minaccia di un'uscita di Berlusconi e la sua squalifica a livello europeo.
      E' più probabile una minaccia tanto debole non sia stata l'episodio scatenante; e che la "rimozione da posizioni di governo a seguito di pressioni da parte dell'Unione Europea" - che indubbiamente e vergognosamente c'è stata - sia dovuta piuttosto alla mancata osservanza della lettera della BCE, i cui dettami troppo severi Berlusconi non voleva né poteva realizzare senza inimicarsi per sempre l'elettorato di riferimento.

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    4. Le toghe rosse sono funzionali al colpo di stato anti-B.
      Poi non è che avesse taciuto, Berlusconi ha parlato, solo che le TV e i giornali erano pieni di Bunga Bunga e non se l'è filato nessuno... Ecco a che serviva la Bocassini! Bunga Bunga di distrazione di massa...
      http://www.youtube.com/watch?v=cSsF7vpYgd0

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    5. La stessa cosa che ho pensato anch'io non appena ho terminato di leggere l'articolo. Mi sembra una bufala per dare a Berlusconi un tema caldo da cavalcare nel caso di nuove imminenti elezioni. Chi si ricorda quando Berlusconi, ancora al governo nel 2011, dichiarava che doveva essere l'UE a imporre agli delle disposizioni vincolanti per la riforma delle pensioni? Vedi qui: "Se l'Europa decidesse di dare indicazioni precise in questo senso e costringesse gli Stati, tutti i governi sarebbero felici di farlo". E sempre nello stesso articolo (di Libero ndr) si legge: " Il premier ha poi spiegato che "noi sentiamo l'euro come nostra moneta. E' un compito di tutti noi difenderlo perché è sulla moneta unica che si sta costruendo un processo di unificazione che va oltre l'Europa. L'euro - ha aggiunto - è la nostra bandiera, e potrà rendere l'Europa protagonista delle vicende mondiali". Il presidente del consiglio ha confermato "al presidente Van Rompuy che terremo fede agli impegni e raggiungeremo il pareggio di bilancio nel 2013". ". http://www.liberoquotidiano.it/news/820328/Il-Cav-cerca-la-sponda-Ue-Riformateci-le-pensioni.html Suvvia, è chiaro che si tratta di un'operazione strumentale e opportunista per cercare di rilanciare un Berlusconi ormai agonizzante.
      Alessio

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    6. La questione economica è chiara, mediaset acquista quasi tutti i format dagli USA(si è visto che faceva anche la cresta), col rapporto euro dollaro gli conveniva, inoltre le politiche di austerità(deflazione salariale) ad uno con 56000 dipendenti, lo avrebbero mandato in brodo di giuggiole. Poi visto che è un essere umano anche a lui va dato lo 0'0001% di fiducia, magari avrà capito che in un paese di morti di fame(in futuro), la sua unica salvezza sarebbe stata svendere al miglior offerente, se la domanda interna scende i prodotti pubblicizzati(questo è solo un esempio)su mediaset avrebbero avuto poco mercato e allora ci ha provato ed è stato rimesso in ordine. Oppure prendendo a prestito da bagnai il concetto di fingernomics(quelli col ditino puntato, minacciamo la Merkel di uscire), allora questo dimostra che la teoria della minaccia, tanto cara ai marxisti de Priscinbecco, è già stata confutata.
      Non riesco a capire in che modo sarebbe un'operazione per rilanciarlo visto che il libro di Bini Smaghi è di Aprile, e lo ha rilanciato il Telegrafh, sorprendente o inquietante è il fatto che proprio Libero, il Foglio, il Giornale facciano orecchio da mercante!

      @contessaelvira
      Ciao :), ci si vede a Pescara?Li non farò tante domande ;)

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    7. A cimentarmi anch'io nell'appassionante sport nazionale della ricostruzione dei fatti potrei dire:
      - Bini Smaghi da interno della BCE sapeva il principale (non unico ma principale) motivo dell'abbattimento del governo Berlusconi.
      - Lo stesso Berlusconi poteva non averlo capito (al tempo) e averlo attribuito ad altro.
      - D'altronde il cialtrone Berlusconi poteva non fare una gran paura, ma forse c'era qualcuno nel governo che aveva preso seriamente e dato consistenza alla cosa. Chi? Giulio Tremonti.
      - Non a caso il prof. Paolo Savona aveva detto di aver appreso dal ministro Tremonti l'esistenza di un piano B per l'uscita. Vi ricordate?
      - Lo stesso Tremonti poi potrebbe non aver collegato la cosa alla destituzione, ma che l'Italia fosse oggetto di ricatti da parte di istituzioni europee lo aveva ben chiaro e lo ha detto pubblicamente .

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    8. Poi Bini Smaghi era stato cacciato dalla BCE proprio da Berlusconi per far posto a Draghi... Motivo in più per ritenere la fonte attendibile.

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    9. Che Bini Smaghi avesse qualche sassolino da togliersi è evidente.
      La notizia mi sembra verosimile e non mi stupisco nemmeno troppo che non sia stata strillata immediatamente. Probabilmente nel novembre 2011, a causa del clima che si era creato e degli interessi in ballo, non sarebbe stato utile avocare contro se stesso l'ennesimo complotto.

      Poi consideriamo anche che "l'arma di distruzione di massa" la puoi usare una volta e devi scegliere bene quando giocartela. Farlo nel novembre 2011, in un momento di consenso bassissimo e in un clima culturale/mediatico in cui il più Europa non era messo in discussione da nessuno-nessuno-nessuno, probabilmente non avrebbe sortito grande effetto, anzi poteva essere controproducente. Dopo che dici di voler uscire dall'euro non c'è un secondo tentativo: o vinci o perdi.

      Secondo me B. ha sempre teso ad entrare nelle grazie delle vere elìte europee e anche allora non ha voluto chiudersi ogni possibilità di rientrare in partita.
      Col senno di poi la mossa è stata azzeccata: dopo un anno di silenzio ed esilio mediatico è riuscito a riconquistarsi potere decisionale interno, tra l'altro, ridicolizzando volutamente proprio M. Monti, dando un segnale molto chiaro.

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  4. Sarebbe all'epoca convenuta alle aziende di famiglia un'uscita dell'Italia dall'euro? Se sì ci credo, altrimenti è l'ennesima bufala, forse per preparargli il terreno quando cavalcherà il tema come ultima chance politica,

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  5. Berlusconi ha subito 41 processi, per molto meno Sacharov è stato insignito del premio Nobel per la pace. da 20 anni la vita politica ed economica di un intero paese è stata sospesa in nome della lotta al Cavaliere ed ai suoi conflitti d'interesse. A distanza di ventanni ci troviamo con una paese a pezzi dove dei bounty killer togati hanno ridotto lo stato di diritto ad un cumulo di macerie, dove l'Italia è tornata ad essere un'espressione geografica come nel 1814 acquistabile per quattro dobloni nel momento in cui la troika pianterà le tende a Roma (e ci stiamo arrivando velocemente). Nel frattempo, per non farci mancare nulla, il PD che lotta contro i conflitti d'interesse degli altri, si è mangiato mezza finanza italiana (hanno perso persino il conto di quante fondazioni bancarie controllano) riducendola ad un cumulo di macerie che saremo chiamati a ricostruire con denaro sonante. E chiaramente il teorema del "non potevano non sapere" non si applica ai kapataz rossi che indisturbati spadroneggiano senza alcun pudore. povera italia

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    1. Berlusconi ha subito 41 processi, per molto meno Sacharov è stato insignito del premio Nobel per la pace. da 20 anni la vita politica ed economica di un intero paese è stata sospesa in nome della lotta al Cavaliere ed ai suoi conflitti d'interesse.
      il conflitto d'interesse c'è? Sì. In un qualsiasi paese europeo il portatore di tale conflitto d'interesse avrebbe potuto non dico fare politica, ma anche avere una tale concentrazione mediatica nelle sue mani da privato cittadino? No
      Berlusconi ha rapporti decennali comprovati con la mafia? Sì
      Le chiacchiere stanno a zero, e non insulti Sacharov.

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  6. Da ricordare la dichiarazione di Berlusconi del 24 ottobre 2011.

    Sembrava l'inizio di una battaglia e invece qualcuno deve avergli fatto cambiare idea molto velocemente con argomenti molto convincenti. E' restata, però, a futura memoria. :)

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    1. Ma quale battaglia, scusa? In quella dichiarazione Berlusconi auspica soltanto che la BCE diventi un prestatore di ultima istanza nei confronti degli stati in diffcoltà (fatto che comunque non sarebbe risolutivo perché non inciderebbe sul problema che è all'origine della crisi, ovvero la differenza di competitività fra Germania e gli altri paesi in presenza di un cambio fisso), ma nello stesso tempo riprende temi tipici della narrazione della crisi di stampo eurista (debito pubblico, pareggio di bilancio, necessità di mettere in atto le riforme strutturali, etc).
      Alessio

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    2. Alessio,
      il problema è il consenso.

      Non puoi uscire troppo dal seminato (o meglio, così ragionano i politici, ahinoi) di ciò che è tollerato o apprezzato o conosciuto.

      Quello che Giorgio intende, credo, è che intanto la partita la devi aprire sollevando il quesito. Ma il vertice non lo può fare in modo dirompente, per cui parlare di riformare la BCE è un modo politichese per dire "su il sipario".

      Per esempio, vedi cosa sta succedendo attualmente.
      B. a denti stretti e in rare occasioni il sassolino "euro" l'ha buttato nello stagno, chiaramente per testare le reazioni e lanciare messaggi obliqui "verso l'alto"; ma quando c'è da muoversi seriamente, prima vanno avanti i cavalli e gli alfieri (i divulgatori) che indirizzano i pedoni (il popolo) poi si muovono le torri (vedi Alemanno). Solo nella seconda metà della partita si muoverà la regina (B.), mentre il re rimane protetto nelle retrovie (le aziende).

      E' una semplificazione ma spero renda l'idea del momento in cui siamo: le pedine si stanno posizionando. Quella partita che non si è aperta allora, si è indubbiamente aperta ora ma dovrà seguire delle tempistiche chiaramente dettate da molti fattori.

      PS: non intendo dire che i divulgatori siano pedine di B. La strada che ci ha portato fin qui la conosciamo tutti. E soprattutto non c'è inconsapevolezza nelle pedine di un certo livello che, anzi, ci avevano avvertito sin dall'inizio di questo scenario.

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  7. Che Berlusconi abbia mai minacciato qualcuno di voer uscire dall'euro a me sorge nuova. E poi non è stato fatto fuori, lui é veramente incapace di governare, lo dimostrano tutti i dati economici relativi agli anni in cui ha governato!

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    1. da queste parti si gradiscono discorsi quantitativi. A me risulta che durante tutti i governi, sia di CX che CD, fino al 2009 il debito/PIL fosse in discesa, pure col Banana. Dove sta la sua incapacita' a governare?

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  8. Perdonatemi.

    Ma posso dire: chissenfrega di Berlusconi?

    European Commission President José Manuel Barroso telling one of Italy's government ministers in 2011 that "you need to unplug Berlusconi"

    Qui l'unico che eventualmente dovrebbe staccare la spina a Berlusconi o a Trudy o a Pietro Gambadilegno dovrebbe essere il Popolo Italiano.

    Cioè Bini Smaghi, non esattamente un bau bau micio micio qualsiasi, lascia chiaramente trasparire la natura antidemocratica e reazionaria dell UE, e stiamo ancora a discutere se il Satrapo di Arcore ha fatto il furbo o meno?

    Amici...dai!

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  9. Sul discorso € si è appena tenuto un convegno molto interessante di cui vi posto il link...Ci sono Borghi,Bagnai e altri.La cosa si fa interessante.

    http://youtu.be/IgcU2a5DHeg

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  10. @anonimo delle 14:39.i troll sono sempre all'opera,vero?Neanche di fronte ad evidenti prove,ci si discosta dal PUD€,fedeli fino alla fine,come bravi soldatini €uristi!

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  11. L'antiberlusconismo lo capisco anche, ma nessuno si rende conto di come ci si debba muovere a questi livelli?

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  12. La ricostruzione è credibile.
    L'euro è un disastro.
    L'Europa è un insegna azzurra con 12 stelline, ma nulla più.

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  13. Perdonami Carmen... se non ho letto tutti i commenti ma solo l'articolo per il quale ho già espresso in altro loco una breve opinione.
    Che sia palese, a mia opinione (ma non solo mia evidentemente), la rimozione forzata dei due premier è un dato di fatto.
    Che gli stessi non avessero i requisiti per imporsi, però, è altrimenti ed al pari un altro dato di fatto.
    Successivamente alla defenestrazione del B. abbiamo avuto in Italia un governo "fantoccio" sostenuto dalla sua stessa compagine politica. Ed ora assistiamo ad una ancor più fatiscente coalizione ricalcata sulla mediocre copia della prima.
    Quale reale sostanza oppositiva poteva allora rappresentare il B.?
    Od il Papandreu in Grecia?
    D'altronde a quasi due anni di distanza è inutile piangere sul latte peraltro neanche versato.
    Sarebbe auspicabile maggiormente un rinnovato impeto di approfondimento riflessivo in un ottica di maggior crescita culturale prima ancora che economica.
    Un limite tutto nostrano o tutto umano, a mio personale avviso, è quello di confondere la nozione con la conoscenza e la comprensione degli eventi come il confondere la propria capacità od arroganza interpretativa con la verità dei fatti.
    Se non prendiamo atto di questa fragilità del tutto umana a nulla varranno ipotesi o teorie poiché il tutto volgerà perennemente al conflitto o forse è a quello che siamo destinati e condannati?
    Io non lo spero e tanto meno lo auguro però al tempo stesso auspico di non sottovalutarlo!
    Un saluto.
    Elmoamf

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  14. Su Berlusconi: il suo governo - e in special modo Tremonti - cercava di fare una certa resistenza all'austerità imposta dalla BCE, e di conseguenza minacciava l'euro, che dell'austerità è la causa e il primo motore.
    Lo stesso Savona, come ci ha linkato Henry, ha parlato del famoso piano B.
    Occorreva un governo che eseguisse fedelmente e in maniera più affidabile le disposizioni di Bruxelles.
    Del resto, lo dice, da insider, Bini Smaghi, che qualcosa deve aver visto e sentito e appunto riporta le parole di Barroso. Non c'è motivo di non credere a Savona o a Bini Smaghi.
    Ma qui la cosa assolutamente importante non è se Berlusconi avesse la volontà o la statura per portare avanti seriamente il piano - è chiaro che non l'aveva - o se meritasse o meno di stare al governo e altre considerazioni sul suo scarso valore politico e sui suoi interessi personali.

    La cosa assolutamente grave e ora riconfermata (perché "sesapeva") è che la nomina e la revoca dei governi, oltre ovviamente alla loro agenda, parte da Bruxelles, tramite strategie di orientamento e manipolazione dell'opinione pubblica concertate, a cui continuiamo ad assistere tutti i giorni, con continui martellamenti di bugie e di false soluzioni, e se non bastasse, cannonate di spread.

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  15. @Dino
    non credo, sto attraversando un periodo troppo caotico...deciderò all'ultimo minuto...

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  16. Mi trovo assolutamente d'accordo con Carmen specialmente l'ultima frase e da sottoscrivere tutta. Berlusconi è un guascone si sa e proprio per questo avrà minacciato di far uscire l'Italia dall'euro, sicuramente poi Tremonti avrà studiato in tutti i dettagli il piano B. Considerando però le sue aziende ed i suoi interessi e avendo visto che basta poco in borsa per andare dalle stelle alle stalle si sarà facilmente convinto a lasciare il posto a Monti. Insomma un insieme di avanzamenti ed arretramenti. Vi ricordate però la testimonianza del senatore Massimo Garavaglia che in un convegno nel settembre del 2012 parlò del ricatto finanziario a cui fu sottoposto lo Stato Italiano dalla troika che estorse le dimissioni del governo in carica minacciando di non comprare per due mesi titoli di stato italiani se non fosse stato sostenuto Monti? Mi sembra che non sia poi così lontano dalle tesi di Bini Smaghi. Tutta questa storia mi lascia senza parole perchè nessuno dei parlamentari del nostro Stato non si è sentito in dovere di capirci qualcosa, che so di farci una commissione di inchiesta. Il problema è che la politica in questi ultimi 20 anni si è impegnata solo su pro o contro Berlusconi dimenticando le più elementari regole democratiche.

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  17. Sarei cauto a biasimare Barroso, dopo tutto e' un euroburocrate che tiene famiglia, piuttosto io biasimo quelle forze politiche italiane e quei politici italiani che pur di non accettare Berlusconi come vincitore delle elezioni sono pronti a remare contro l'Italia e si prostituiscono ai diktat stranieri. Alcuni di questi vanno in pelegrinaggio a Berlino prima ancora di vincere le elezioni. Non deve sorprendere se non siamo rispettati o non godiamo di considerazione alcuna. I tedeschi ci conoscono da vecchia data e non si puo' ignorare la disitima che hanno nei nostri confronti, anche se i vari Bersani o Renzi pensano di essere l'eccezione.

    Viene da chiedersi se Barroso avesse avuto il coraggio di fare una proposta simile ad un ministro tedesco, inglese o francese e quali sarebbero state le conseguenze.
    Chi e' cagione del proprio male, pianga se stesso

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  18. Mi sembra di poter dire che tra tutti siamo abbastanza d'accordo su una serie di punti:

    - l'idea: "Silvio voleva portarci fuori dall'euro, per questo Angela e Nicolas lo hanno destituito" è troppo semplice per essere vera;
    - ciò non toglie che forme di pressione da parte delle cancellerie europee ci sono indubbiamente state (e dichiaratamente); quali nel dettaglio non lo sappiamo con certezza, ma ciò che conta è il risultato (sostituzione di un premier democraticamente eletto con uno non eletto, ma gradito a Bruxelles, Berlino e Francoforte);
    - Berlusconi è diventato sgradito perché non voleva (o non poteva) rispondere "presente" ai pizzini della BCE.

    Ce n'è abbastanza - mi pare - per dire chiaro e tondo che non governiamo noi, ma ci governano da fuori.

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    1. "- l'idea: "Silvio voleva portarci fuori dall'euro, per questo Angela e Nicolas lo hanno destituito" è troppo semplice per essere vera;"
      è semplicemente falsa:
      1) su 11 anni di era euro Berlusconi è stato al potere, direttamente o come leader di uno dei partiti di governo, per ben nove anni.
      2) perchè quasi tutti fingono di dimenticare che Berlusconi NON HA MAI SMESSO DI ESSERE PARTE DEL GOVERNO IN CARICA, anche dopo la destituzione?
      Magari per non ammettere l'evidenza che Berlusconi potrebbe aver usato una volta la minaccia dell'uscita dall'euro NON come capo di stato interessato al bene dei propri cittadini, ma come uno squallido ricattatore di bassa lega che quando c'è da passare ai fatti (e alle prevedibili reazioni del ricattato) se la fa sotto.
      E infatti appena sui mercati sono cominciate a crollare le azioni Mediaset (quindi un danno esclusivamente personale, che uno statista vero deve essere in grado di accettare per il bene del paese), si è dimesso di corsa, lo "statista". E ha accettato altrettanto di corsa di far parte di un governo completamente prostrato a Berlino.
      La realtà è molto semplice: Berlusconi è un criminale matricolato che ha sempre pensato esclusivamente ai propri interessi, e quindi la Merkel l'ha manipolato a proprio piacimento (tant'è vero che il PDL nell'europarlamento è nello STESSO EUROGRUPPO della CDU!) come si fa coi criminali di mezza tacca che sono statisti di nome solo perchè gli elettori sono incapaci di intendere e volere, ma mai di fatto. E infatti una volta addomesticato facendogli vedere che se la Germania vuole Mediaset fallisce in 5 minuti, il vigliacco ha pensato a salvare i propri soldi ed è potuto rimanere a galla tranquillamente. Ma se Berlusconi è un delinquente e agisce politicamente da tale, non è certo colpa della Merkel se lo tratta da tale, è colpa di chi lo vota, come 80 anni fa era colpa della grande maggioranza degli italiani che non mosse un dito contro il fascismo se Mussolini ci portò al disastro della guerra e all'occupazione permanente successiva.
      Un popolo che accetta di farsi governare da delinquenti, è GIA' schiavo, che il padrone si chiami Berlusconi o Merkel cosa cambia?

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    2. Cambia, cambia...una cosa è potersi scegliere da soli il fesso a cui andar dietro, e poterlo poi di conseguenza anche autonomamente defenestrare.
      Altra cosa è farsi dettare l'agenda politica da un governo straniero sul quale non abbiamo un controllo democratico. Mi parrebbe ovvio.

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