In poche parole: I Tassi di Cambio

"In poche parole"  vuole trattare i temi basilari della macroeconomia in una maniera spero semplice e facilmente comprensibile per i non addetti ai lavori. 
Non si rivolge ai più esperti, che lamenteranno eccessive semplificazioni, ma ai meno esperti, che potranno trovare un supporto da cui partire...

Cosa è il tasso di cambio
      
Il tasso di cambio è il valore di 1 unità di una valuta in termini di un'altra valuta.
Se ad esempio diciamo che il tasso di cambio euro/dollaro è oggi a 1,43, significa 1 € = 1.43 $
Si noti che mentre noi in Europa  utilizziamo il metodo certo per incerto (1=x), il tasso di cambio del dollaro verso le valute dei paesi emergenti si basa sul metodo contrario, incerto per certo, ossia quante unità di valuta locale si ottengono in cambio di un dollaro (x=1).
Nel nostro sistema, quindi, un aumento del tasso di cambio significa che la valuta si apprezza - con lo stesso euro compreremo una maggior quantità di dollari. 
Naturalmente la convenienza del cambio va valutata anche in rapporto all'inflazione. Infatti se sale il cambio, ma nell'altro paese sono aumentati  i prezzi, può essere che il potere d'acquisto all'estero della nostra valuta resti immutato  o addirittura peggiori. Si parla in questo senso di tasso di cambio reale.

Come si determina il tasso di cambio
 
Il tasso di cambio è determinato dall'incontro della domanda e dell'offerta di valuta nel mercato dei cambi, mercato chiamato Forex (Foreign Exchange Market). 

La domanda e l'offerta di una valuta avviene in seguito al cambio da una valuta all'altra necessario per effettuare gli scambi inernazionali.
Ad ogni esportazione corrisponde un cambio di valuta straniera con valuta nazionale, al fine di pagare le merci del paese, e quindi un acquisto di valuta nazionale.
Ad ogni importazione, viceversa, ci sarà una vendita di valuta nazionale per pagare le importazioni in valuta straniera.
Quindi se il saldo degli scambi con l'estero è attivo, la forte domanda della valuta ne spingerà in alto il prezzo. Viceversa, la valuta tenderà a perdere valore.

Il tasso di cambio dipende, in definitiva dalla bilancia dei pagamenti di un paese, e in particolare:
  • dagli scambi commerciali: importazioni ed esportazioni di beni, compreso il turismo da un paese all'altro;
  • dagli investimenti finanziari (ad es.: acquisto di buoni del tesoro stranieri) - questo volume di scambio è legato in particolar modo al livello del tasso di interesse che se alto attira capitali alla ricerca di buoni rendimenti.

Anche le attività speculative sui cambi (operazioni di acquisto e vendita di valute col solo fine di guadagnare dalla variazione dei tassi di cambio nel tempo) influiscono sul valore.

A seconda delle circostanze, le autorità monetarie possono preferire che il tasso di cambio segua liberamente le forze della domanda e dell'offerta, oppure possono preferire che esso non si allontani da un determinato valore.
Queste diverse possibilità di scelta si esprimonio mediante accordi tra autorità monetarie che danno vita al sistema monetario internazionale.
Da questo punto di vista si distinguono due principali regimi di cambio:

- Il regime a cambi fissi, che si realizza quando due o più paesi concordano di mantenere il tasso di cambio tra le loro valute ad un determinato valore, o, più frequentemente, entro una certa fascia. In tal caso, le banche centrali dei paesi interessati all'accordo di cambio devono impegnarsi ad intervenire nel mercato valutario, attingendo alle loro scorte di mezzi di pagamento che vengono accettati in tutti i paesi (riserve ufficiali):
  • possono cercare di deprimere il cambio di una valuta che sta salendo troppo attraverso la vendita sul mercato valutario della valuta nazionale e corrispondentemente "acquistando" valuta estera (deprezzamento) ;
  • In senso contrario, per sostenerne il cambio acquisteranno sul mercato la propria valuta e corrispondentemente "venderanno" la valuta estera (apprezzamento); 

    Possono anche intervenire attraverso il movimento dei tassi di interesse: alzare i tassi significa attirare capitali e sostenere il cambio, viceversa per deprezzare la valuta si fanno scendere i tassi.

    In casi eccezionali, se le forze del mercato spingono verso un riallineamento in maniera persistente per squilibri commerciali duraturi o per attacchi speculativi, le autorità possono sempre decidere di svalutare o rivalutare la moneta, riaggiustando il cambio. Dopodicé dovranno cercare di attenersi alla nuova parità.

 - Il regime a cambi fluttuanti, che si realizza quando uno o più paesi decidono di lasciare che i tassi di cambio della propria valuta con tutte le altre siano liberamente determinati dal mercato valutario.
    In questo caso le valute fluttuano apprezzandosi o deprezzandosi sulla base dell'andamento della domanda e dell'offerta.
    A loro discrezione le banche centrali possono tuttavia cercare di influire sul cambio, impiegando le proprie riserve ufficiali nella compravendita di valuta in controtendenza, ogni qualvolta le forze spontanee del mercato tendono a far allontanare troppo il tasso di cambio dal valore desiderato. Oppure anche con la manovra dei tassi. Tuttavia in questo caso si tratta di interventi discrezionali e non obbligatori.

Il regime dei cambi fissi favorisce gli scambi internazionali grazie alla stabilità del cambio, ma in caso di pressioni sul cambio dovute a uno squilibrio nella bilancia dei pagamenti, in un regime a cambi fissi non si può far scendere il valore della moneta, ma bisogna adottare politiche restrittive per diminuire la domanda e le importazioni, aumentare i tassi di interesse, e insomma il riequilibrio passa necessariamente attraverso una crisi economica interna al paese.

In un regime di cambi fluttuanti, il riequilibrio della bilancia avviene automaticamente col deprezzamento della valuta nei confronti delle altre valute che renderà più competitive le esportazioni. Naturalmente se il paese dipende parecchio dalle importazioni ci sarà il rovescio della medaglia, perché le importazioni diventeranno più costose. Altro aspetto problematico dei cambi fluttuanti è che favoriscono i movimenti di capitali a scopi speculativi.

Più avanti, parleremo delle fasi storiche del sistema monetario internazionale.