31/08/14

Coppola: Abbiate Paura della Paura

Prendendo spunto dal forum dei Nobel a Lindau, Frances Coppola commenta  l'osservazione del prof. Sims sulla stupidità di chi teme l'inflazione rievocando i tempi dell'ascesa del nazismo, figlio delle dure politiche di austerità e non dell'iperinflazione, come mitologia pretende. 
Grazie della segnalazione a @Blu_di_Russia


 
 "I migliori economisti sostengono che il debito non è sempre un male, aver paura dell'inflazione è una stupidaggine e i governi dovrebbero spendere molto di più", si legge sul Guardian. In un report sul meeting di economia tenutosi la settimana scorsa a Lindau, Philip Inman evidenzia la relazione di Christopher Sims "L'inflazione, la paura dell'inflazione e il debito pubblico", in cui Sims sostiene che la paura del debito pubblico e dell'inflazione sta portando il mondo sviluppato verso un crollo senza fine. Come spiega Inman, la tempistica e il contesto di questo discorso sono particolarmente significativi:

29/08/14

La Fiducia nell’America è Finita

Da Federico Nero un commento sul declino dell'America a stelle e strisce: il ventunesimo secolo è appena iniziato, ma il ruolo geopolitico degli USA è già in discussione.


Dopo la fine del sogno americano, era solo questione di tempo prima che finisse anche la fiducia nell’egemonia americana. Il ventunesimo secolo è ancora giovane, ma per gli Stati Uniti le sfide che si sono presentate (e cercate) sono state già abbastanza da metterne pesantemente in discussione il ruolo geopolitico, che sembrava destinato a durare quasi per sempre.

Sapir: il Governo Valls e la Rassegnazione

Sul suo sito, l’economista Jaques Sapir commenta il rimpasto del governo Valls. Valls ha deciso di inchinarsi alla Germania, perseguendo una politica miope e contraria agli interessi del proprio paese, oltre che molto diversa da quella promessa agli elettori dal PS. Sapir chiarisce che questa non è una scelta coraggiosa o volitiva, al contrario è una scelta rassegnata e di sottomissione alla forza egemone.


Il nuovo governo 'Valls-2' mette inquietudine, per diversi motivi. Il primo è che, lungi dal porre fine alla dilagante crisi politica che dura da diversi mesi, esso andrà invece ad esacerbarla. Non è cambiando ministri che si risolvono i problemi attuali.

"Stampare meno, Trasferire di più" - Seconda parte

La seconda parte dello studio di Foreign Affairs sul "Quantitative Easing per il Popolo",  una sorta di nuova versione delle politiche economiche Keynesiane. 
Qui la Prima parte

 

DISTRIBUIRE DEL CASH
Utilizzando dei trasferimenti in denaro, le banche centrali potrebbero aumentare la spesa senza assumersi i rischi di mantenere i tassi di interesse bassi. Ma i trasferimenti affronterebbero solo marginalmente la crescente disparità di reddito, un'altra grave minaccia per la crescita economica nel lungo periodo. Negli ultimi tre decenni, il salario del 40 per cento più povero dei percettori di reddito nei paesi sviluppati è rimasto stazionario, mentre i lavoratori del top dipendenti hanno visto i loro redditi crescere di molto. La Banca d'Inghilterra stima che il cinque per cento più ricco delle famiglie britanniche ora possiede il 40 per cento della ricchezza totale del Regno Unito - un fenomeno ormai comune in tutto il mondo sviluppato.

28/08/14

Krugman: Che succede in Francia?

Il punto di vista di Krugman sulla crisi di governo in Francia, pubblicato ieri sul New York Times: in sostanza, la Francia è malata di sola austerità.
A breve, il punto di vista di Sapir.



Come ho già detto questa mattina, il presidente francese Hollande, dopo anni di passività, ha finalmente preso una iniziativa forte - sparare a chiunque metta in discussione la sua sottomissione alle richieste tedesche e della CE per sempre più austerità. Ma cosa sta realmente accadendo all'economia francese? Naturalmente, è una catastrofe - estremamente non competitiva, incapace di creare posti di lavoro, ecc ecc - questo è quello che dicono tutti, quindi deve essere vero, giusto?

"Stampare meno, Trasferire di più" - Prima parte

Dalla rivista online Foreign Affairs, un interessante studio sul "Quantitative Easing per il Popolo", di cui si è già parlato,  in cui la politica monetaria  si mette al servizio della politica di bilancio, per rilanciare con forza l'economia reale. (senza dimenticare che nell'eurozona il mantenimento della moneta unica impedisce di combattere davvero l'austerità)
Qui la seconda parte


di  Mark Blyth and Eric Lonergan

Perchè le banche centrali dovrebbero dare i soldi direttamente ai cittadini.
Nei decenni seguenti la II guerra mondiale, l’economia giapponese crebbe così rapidamente e per così tanto tempo che gli esperti dissero che il fenomeno era a dir poco miracoloso. Durante l’ultimo grande boom del paese, tra il 1986 e il 1991, la sua economia crebbe di quasi 1000 miliardi di dollari. Ma poi, in un modo che oggi suona molto familiare, scoppiò la bolla degli asset giapponesi, e i suoi mercati sprofondarono. Il debito pubblico esplose, e la crescita annua rallentò a meno dell’1%. Nel 1998, l'economia si stava contraendo.

27/08/14

FT: L'Europa sotto l'incubo della deflazione da debito

Dal Financial Times un commento sul "sentiment" dei mercati europei, che si stanno infine risvegliando alla realtà di una ripresa economica inesistente, sulla quale anche un quantitative easing di Draghi potrebbe fare ben poco.


di Jonathan Davis
  
L'Europa, dannazione!", come avrebbe detto Sir Alex Ferguson, l'ex manager del Manchester United, se avesse deciso di scambiare il febbrile mondo del calcio con l'altrettanto frenetico mondo del mercati finanziari, entrambi mossi dal denaro. Gli ultimi deludenti dati sulla crescita e sugli utili hanno sottolineato quanto sia ancora fragile l'economia europea. Essa ha, inevitabilmente, costretto a un ripensamento tutti quegli investitori che stavano entusiasticamente puntando al rialzo sull'azionario e al ribasso sulle obbligazioni, sin dalla crisi esistenziale dell'euro nel 2012.

25/08/14

Guardian: Rivolta sull'Austerità fa Cadere il Governo in Francia, seguirà anche l'UE?

Sul Guardian, John Palmer commenta la notizia della caduta del governo francese, conseguenza della crisi economica che vive tutta l'eurozona. Il giornalista constata che, se non ci dovesse essere un atteggiamento cooperativo da parte della Germania, l'eurozona - e la stessa Unione Europea - rischiano di collassare. E noi sappiamo bene quali siano le probabilità di un ravvedimento da parte della politica tedesca.

Se c'erano ancora dubbi sulla gravità della crisi che minaccia il futuro dell'euro - e potenzialmente della stessa Unione Europea - l'annuncio shock della crisi di governo in Francia dovrebbe metterli a tacere.
 
Le tensioni all'interno del governo socialista francese sono andate crescendo per mesi, mentre l'economia minacciava una doppia recessione. Ma è stata la critica pubblica da parte del ministro dell'economia francese, Arnaud Montebourg, sull'accettazione da parte di Parigi dell'austerità imposta dall'eurozona, che ha portato il presidente Hollande a chiedere la formazione di un nuovo governo.

23/08/14

L'UE si appella alla Germania per un aumento dei salari

Finora ci dicevano che la Germania era il modello da seguire e che la colpa della crisi era nostra. Ma ora il solito Làszlò Andor, cioè nientemeno che il commissario europeo per l'occupazione, ammette ciò che sapevamo da anni: una delle condizioni fondamentali della crisi è stata la repressione della domanda interna in Germania. Ce ne parla il giornale tedesco The Local.


The Local - 17 agosto 2014

Sabato il commissario europeo per l'occupazione ha detto che la Germania deve aumentare i salari dei lavoratori per aiutare i suoi vicini ad uscire dalla depressione economica.

L'ungherese Laszlo Andor ha detto che il grande surplus estero tedesco sta danneggiano i partner europei, e ha sollecitato Berlino a stimolare la domanda interna aumentando i salari e la spesa pubblica.

21/08/14

Euro Catastrofe, Peggio che negli Anni '30: La Recessione Europea È una Depressione Vera e Propria

Un durissimo articolo di Matt O'Brien sul Washington Post (citato anche da Krugman) descrive l'eurozona per ciò che è: uno dei peggiori disastri della storia economica. L'euro viene oggi difeso con una tenacia più ossessiva e irrazionale di quella con cui si tentò di difendere il gold standard negli anni '30, e con esiti che si stanno rivelando peggiori.



di Matt O'Brien, Washington Post - 20 agosto 2014

 
Come argomentavo la settimana scorsa, è venuto il tempo di chiamare l'eurozona per ciò che è veramente: una delle più grandi catastrofi della storia economica.

Ce ne sono state parecchie, recentemente. Non si tratta solo della Grande Recessione. È anche il modo in cui ci siamo affannati per recuperare il terreno perduto. Gli Stati Uniti, per dirne una, hanno avuto la ripresa più lenta dal dopoguerra ad oggi. La Gran Bretagna, ugualmente, ha avuto una
ripresa molto lenta. Dopo sei anni e mezzo, però, l'Europa si distingue per non aver avuto proprio nessuna ripresa. E, come potete vedere nel grafico sopra, sta facendo peggio del peggio degli anni '30.

Premi Nobel per l'economia ribadiscono che l'Europa è in depressione a causa di gravi errori di politica economica

Via A.E. Pritchard del Telegraph apprendiamo che i premi Nobel per l'economia riuniti in un forum al Lago di Costanza riaffermano quanto già tutti sanno (tranne i politici): l'unione monetaria non funziona senza unione di bilancio. Draghi potrebbe mettere i politici di fronte al fatto compiuto acquistando titoli in massa e costringendo la Germania ad addivenire all'orrido bilancio comune...ma i paesi del Club Med farebbero meglio ad avere pronto il piano B.


The Telegraph, 20 agosto 
Il cancelliere tedesco Angela Merkel difende l'eurozona e dice che è difficile gestire una moneta unica per 18 stati.

  
Premi Nobel per l'economia hanno lanciato un violento attacco alla strategia economica della zona euro, avvertendo che le politiche di contrazione rischiano di portare ad anni di depressione e ad una nuova esplosione della crisi del debito.

16/08/14

Sapir: Lettera Aperta a François Hollande

Il prof. Jacques Sapir ha scritto una lettera aperta diretta al proprio presidente François Hollande (con un'analisi e un'esortazione che ricordano quelle rivolte dall'inglese Pritchard al premier italiano Renzi). Gli ultimi dati economici mostrano che la crisi è ancora in corso, e non finirà finché non sarà rimossa la causa fondamentale del disfacimento economico e politico dell'Europa: l'euro. È inutile e vile criticare l'austerità senza parlare di smantellamento della moneta unica, e in politica la viltà non paga.


di Jacques Sapir – 14 agosto 2014

Signor Presidente della Repubblica,

Il nostro paese sta assistendo da diversi anni ad una profonda crisi che non cessa di aggravarsi. Gli ultimi disastrosi dati dell'INSEE lo confermano. Con una crescita dello 0% nel primo semestre dell'anno, la situazione è oggettivamente grave. Questa crisi non scomparirà finché non verranno prese le necessarie decisioni nella direzione giusta. Le cifre che abbiamo visto smentiscono le varie dichiarazioni sue e del suo governo, che si sono susseguite fin dal 2012. Non c'è alcuna inversione di marcia nella curva della disoccupazione, e lei passerà alla storia come l'Hoover francese, che ad ogni bivio si aspetta di vedere la crescita. Dobbiamo riconoscere la verità.

14/08/14

Gli Agricoltori Greci Colpiti dalla Guerra delle Sanzioni tra UE e Russia

Un articolo del Guardian ci spiega che la guerra delle sanzioni incrociate tra UE e Russia sta già mietendo vittime innocenti: si tratta degli agricoltori greci, che ora hanno un motivo in più per maledire il giorno dell'ingresso del proprio paese nell'UE. I paesi euro-periferici in genere, che dipendono fortemente dal settore agricolo, sono destinati a soffrire gravemente per questo conflitto, che non li riguardava e nel quale sono stati trascinati contro il loro interesse.

La Russia assorbe oltre il 60% dell'esportazione di pesche greche e quasi il 90% delle fragole. Fotografia: Boryana Katsarova/AFP/Getty Images

di Helena Smith, Atene 13 agosto 2014

I carichi di frutta vengono lasciati marcire dopo essere stati rimandati indietro dalla frontiera russa, mentre gli agricoltori chiedono esenzioni speciali dalle sanzioni oppure compensazioni.

Una settimana dopo che la Russia ha bloccato l'importazione di cibo dall'Unione Europea, con una mossa che rende pan per focaccia alle sanzioni imposte per il caso ucraino, gli agricoltori greci affermano che tale embargo ha già sferrato un colpo devastante all'economia agricola del paese.

Telegraph: L'Italia di Renzi deve ritornare alla lira per porre fine alla depressione

Un bellissimo articolo di Ambrose Evans-Pritchard sul Telegraph fa un quadro chiaro e spietato della grave situazione in cui  si sta dibattendo il nostro paese: portare avanti le politiche asimmetriche che finora si sono dimostrate rovinose sarebbe letale, le "riforme" sono parole vuote, ormai si dovrebbe aver capito che l'unica strada è l'uscita dall'euro.



E' un fatto incontrovertibile che il disastro che dura da 14 anni in Italia coincide con l'adesione all'UEM.
  
L'Italia è in depressione
da quasi sei anni. Il crollo è stato costellato da false riprese, sopraffatte ogni volta dai dilettanti monetari responsabili della politica UEM.

13/08/14

L'Occidente sulla Strada Sbagliata

Da Handesblatt, il più importante giornale economico tedesco, un lungo e coraggioso editoriale contro i venti di guerra che soffiano dagli USA, un appello al realismo e alla pacifica convivenza tra popoli vicini, contro le ripetute violazioni del diritto internazionale, scritto in tedesco, in russo e in inglese. Apprezziamo, ma non possiamo fare a meno di notare come le stesse belle parole di esortazione, in molti punti del discorso, potrebbero benissimo rivolgersi alla politica tedesca così cieca verso i vicini della periferia.
  
   
Alla luce degli avvenimenti in Ucraina, il governo e molti media sono passati da un atteggiamento equilibrato a uno stato di agitazione. Il ventaglio delle opinioni si è ridotto al campo visivo di un fucile di precisione. La politica dell'escalation non ha un obiettivo realistico - e danneggia gli interessi della Germania.

Düsseldorf -
Ogni guerra è accompagnata da una sorta di mobilitazione mentale: la febbre della guerra. Anche le persone intelligenti non sono immuni dagli attacchi di questa febbre. "Questa guerra in tutta la sua atrocità è tuttavia una cosa grande e meravigliosa. E' una esperienza che vale la pena" esultò Max Weber nel 1914, quando le luci si spensero in Europa. Thomas Mann provava un "senso di purificazione, di liberazione, e un'enorme speranza".

11/08/14

Stampa Malese Conclude che l'MH17 è Stato Abbattuto dall'Aviazione Ucraina

Un articolo apparso sul News Strait Times, storica testata giornalistica della Malesia pubblicata in lingua inglese, diffonde la ricostruzione della tragedia MH17 che addossa la reponsabilità alle forze governative Ucraine 



KUALA LUMPUR: Già gli analisti dei servizi segreti negli Stati Uniti avevano concluso che il volo Malaysia Airlines MH17 era stato abbattuto da un missile aria-aria, e che il governo ucraino c'entrava qualcosa.


Questo corrobora una
nuova teoria postulata da investigatori locali, secondo cui il Boeing 777-200 è stato colpito da un missile aria-aria e poi distrutto a colpi di artiglieria da un areo da caccia che gli si era affiancato mentre si stava abbattendo al suolo.

10/08/14

Intervista a Barra Caracciolo: Come liberarsi tecnicamente dal vincolo dell'euro

Da L'AntiDiplomatico una bella intervista a Quarantotto, il giudice blogger studioso della Costituzione e della sua convivenza impossibile con i Trattati europei. Nella seconda parte che qui pubblichiamo Luciano spiega i dettagli tecnici per un'uscita dall'euro giuridicamente corretta, ma il vero problema è il gap culturale della classe politica e dei media.
 
 
 
di Alessandro Bianchi

Luciano Barra Caracciolo è Presidente di sezione del Consiglio di Stato, Rappresentante italiano presso la rete UE degli organi di autogoverno del potere giudiziario, curatore del blog Orizzonte 48 ed Autore di "Euro e (o?) democrazia costituzionale. La convivenza impossibile tra costituzione e trattati europei"
 
 - Nel suo libro arriva ad affermare come la convivenza tra i Trattati europei e la Costituzione italiana sia impossibile. Come e chi potrebbe sanare questa frattura?
 
Basterebbe riproporre il significato vero della Costituzione come originariamente concepita. Non a caso io nel mio libro riporto brani tratti dalle sedute della “Costituente”, i relativi dibattiti, cioè la fonte diretta e l'interpretazione autentica di quelle che erano le intenzioni dei Costituenti. Il problema, se ragioniamo sul dover essere, cioè sulla restaurazione di un minimo di legalità costituzionale, è un altro: ma i partiti lo vogliono fare? Si pongono questi problemi? 

08/08/14

La Germania vicina alla recessione mentre la BCE ammette che la ripresa è anemica

Sul Telegraph A.E. Pritchard analizza i dati dell’eurozona: ormai anche la Germania è a rischio recessione, visto che il suo fortissimo orientamento all’export è ora penalizzato dalla caduta degli ordinativi dei paesi periferici - stretti dalla tenaglia dell’austerità. Dal canto suo la BCE può fare poco, e si rifiuta perfino di farlo: l’inflazione è troppo bassa ma la Banca ha le mani legate e spera che le sue parole possano indebolire l’euro per dare un aiuto, che non potrà comunque bastare. Nel frattempo, la bassissima inflazione continua a infliggere pesanti danni ai paesi periferici (Italia in primis) e ai loro rapporti debito/PIL.
 
 

Giovedì questo i rendimenti dei Bund tedeschi sono precipitati a un minimo storico e il rendimento a due anni è temporaneamente sceso sotto zero, a causa dei timori di una nuova recessione nell'Eurozona e di una nuova fuga di capitali verso gli asset sicuri - viste le truppe russe ammassate al confine ucraino.
I rendimenti dei Bund a 10 anni sono scesi all’1,06% dopo una serie di nuovi dati che hanno evidenziato un arresto della ripresa nella maggior parte dei paesi dell’eurozona, con la stessa Germania ormai pericolosamente vicina alla recessione.

06/08/14

F. Coppola: Come Derubare un Paese, firmato Espirito Santo

Una approfondita analisi di Frances Coppola sul recente fallimento del Banco Espirito Santo (di cui in Italia non si è quasi parlato). Come tante volte già accaduto in passato, un altro esempio di socializzazione delle perdite private sulle spalle dei contribuenti, portoghesi ed europei. L’episodio certifica inoltre il fallimento del meccanismo di risoluzione bancaria che si è tentato di proporre a livello europeo.
 Nel mio ultimo intervento su Pieira, ho guardato con interesse ai risultati di metà anno della disgraziata banca portoghese Banco Espirito Santo (BKESY). E’ una lettura poco piacevole. Anzi, anche peggio. Sembra un manuale di istruzioni su come distruggere una banca. Non c’è da stupirsi che le perdite siano terribili.

Sapir: I limiti della concorrenza - elementi di teoria

Riceviamo da Arturo, che ringraziamo per il notevole impegno,  la traduzione di un lungo testo del prof. Jacques Sapir in cui si analizzano i limiti della  cosiddetta  "concorrenza pura" e del liberismo negli scambi internazionali, oggi considerati come produttori di sicuri benefici pur in assenza di dimostrazioni a livello teorico e in contrasto con le esperienze delle economie reali.   


di Jacques Sapir, 29 novembre 2013
Questo testo è stato scritto nell'agosto del 2008 su richiesta del Ministero dell'Economia. Si trattava di fornire al governo francese un insieme di argomenti dopo il fallimento dei negoziati del WTO dell'estate 2008, quando si manifestarono dubbi relativamente al libero scambio e più in generale ai grandi negoziati commerciali. Questo testo è stato insabbiato dai servizi del Ministero, ma non senza aver provocato un certo dibattito all'interno del gabinetto (la signora Lagarde, se qualcuno se ne ricorda). Poiché la questione del libero scambio è stata nuovamente evocata sulle colonne di un quotidiano della sera (più che mai meritevole del soprannome di “Gazzetta Serale dei Mercati”[1]), lo pubblico perché tutti sappiano che gli economisti che pretendono che il libero scambio costituisca l'alfa e l'omega dell'economia sono ignoranti o prezzolati. In ogni caso mortificano la professione.

05/08/14

In Portogallo il nuovo severo regime bancario europeo fallisce il primo test

Ambrose Evans-Pritchard dal Telegraph commenta il salvataggio del Banco Espirito Santo,  scaricato interamente sulle spalle dei contribuenti in un paese già gravemente provato dalla deflazione. E il peggio è che le regole restano sempre quelle..


Il controverso salvataggio del Banco Espirito Santo ha scaricato i guai sui contribuenti per € 4,9 miliardi.

Nella prima seria prova sulle norme più severe dell'UE in materia di fallimenti bancari, il salvataggio fatto dal Portogallo del Banco  Espirito
Santoha scaricato sui contribuenti le potenziali grandi perdite, risparmiando gli obbligazionisti senior.

04/08/14

Campanelli d'Allarme e Specchietti per le Allodole del Sistema Bancario Europeo

Via Zero Hedge: i campanelli d'allarme dell'Eurozona sono tutti accesi,  con i debiti sovrani su un percorso insostenibile a causa della mancata crescita e il sistema bancario europeo - ma soprattutto le banche tedesche e francesi - in pieno Minsky Moment. 

 
I campanelli d'allarme del sistema bancario europeo stanno suonando da un bel po', ma nessuno sembra essere in ascolto. I ruggenti mercati dei capitali fanno semplicemente troppo rumore.
Ma teniamo presenti un paio di cose.

I Prestiti al settore privato nella zona euro sono in brusco calo. Gli ultimi dati sono stati appena pubblicati e il quadro non è affatto incoraggiante. L
o scorso giugno il credito totale al settore privato da parte delle istituzioni finanziarie monetarie della zona euro ha accentuato la sua traiettoria negativa, con i prestiti alle famiglie che vedono il maggior calo mensile dal culmine della grande crisi finanziaria alla fine del 2008. Uh-oh.

01/08/14

La Terra in cambio del Gas: Merkel e Putin hanno discusso un accordo segreto che potrebbe porre fine alla crisi in Ucraina

Riportiamo qui l'articolo del The Independent - già segnalato da L'AntiDiplomatico - sui negoziati in corso tra Russia e Germania per risolvere la crisi Ucraina: all'Ucraina la garanzia della sicurezza energetica, alla Russia il controllo della Crimea, e alla Germania la tranquilla prosecuzione di fruttuosi rapporti commerciali . . . gli USA?

  
Merkel e Putin hanno negoziato un accordo per scambiare la sovranità della Crimea con delle garanzie in materia di sicurezza energetica e mercato dell'energia

La Germania e la Russia hanno lavorato a un piano segreto per mediare una soluzione pacifica e porre fine alle tensioni internazionali sull'Ucraina.

I rendimenti dei titoli europei entrano nella zona morta.

Sul Telegraph Jeremy Warner esamina il calo degli interessi sul debito dei paesi europei.
Se l'impennata degli spread nel 2011 era un chiaro segno di crisi, questa discesa non è un segnale positivo, ma un chiaro preallarme per la discesa dell'eurozona in depressione permanente.


I tassi di interessi dei Bond europei sono nuovamente in zona-depressione – e questa volta non sono solo i Bund tedeschi a segnalare una prossima contrazione economica. La resa dei Bond decennali spagnoli è scesa al suo livello più basso dalla rivoluzione francese nel 1789; e la cosa si ripete in maniera simile altrove nell'eurozona.