31/01/14

L’Italia si va disfacendo, mese dopo mese. Chi la ridusse a tale? Chi precisamente?

Riprendiamo dall'ottimo Kappa Di Picche un post di Ambrose Evans Pritchard, pubblicato sul blog del Telegraph, a proposito della notizia che la disoccupazione avrebbe finalmente cominciato a diminuire: basta leggere bene i dati (come anche, molto efficacemente,  qui), e ci si accorge che in realtà l'Italia si sta spegnendo per consunzione....




La notizia di oggi in Italia è che la disoccupazione ha finalmente cominciato a diminuire, passando dal 12.8% al 12.7% nel mese di dicembre.

Scavando più a fondo, si scopre che la storia della ripresa si riduce a niente. Il numero degli occupati in Italia è diminuito di 424 mila nel corso dell’ultimo anno. Piangi Italia mia.

Come si può vedere dal grafico qui sotto (disponibile solo sul sito italiano dell'ISTAT), la caduta è stata implacabile. Non vi è alcun segno di stabilizzazione. Altre 25.000 unità sono uscite dalla forza lavoro nel solo mese di dicembre.




Il tasso di occupazione complessivo è sceso a 55,3%, un livello incredibilmente basso. Il tasso [di occupazione] per gli uomini è sceso dell’1,6%  nel corso dell’ultimo anno.

La disoccupazione giovanile era al 41.6%, nonostante la tendenza ad emigrare in Gran Bretagna, Germania, e più lontano. A
Napoli e in gran parte del Mezzogiorno è a livelli greci e spagnoli – sopra il 50% .

La
brutale realtà è che il capitale umano in Italia sta andando distrutto a causa delle politiche recessive dell’Unione Monetaria Europea.  Si sta facendo piazza pulita dell'industria italiana. Gli effetti di isteresi dell’erosione delle competenze – e l’incapacità di integrare una gran parte della prossima generazione nel sistema economico in una fase cruciale della loro vita, quando sono più aperti alle nuove tecnologie – abbatterà il futuro tasso di crescita dell’Italia e provocherà dei  danni duraturi al dinamismo dell'economia italiana.

La pretesa che le riforme economiche stiano lentamente rendendo l’Europa meridionale più snella e in forma è pura ipocrisia ideologica. Come il mio collega Jeremy Warner ha scritto questa mattina, c’è ben poco di vere riforme (Grecia esclusa).

La politica economica consiste in poco più che una rozza svalutazione interna, ottenuta spezzando la resistenza dei lavoratori al taglio dei salari attraverso la disoccupazione di massa. La moralità di tutto questo desta un'attenzione straordinariamente scarsa, nonostante la lotta coraggiosa e solitaria del commissario Ue László Andor.  Lungi dal risolvere alcunché, [queste misure] stanno spingendo l’Europa in un declino ancor più profondo.

Spiacente di dissentire, ma l’Italia non si sta riprendendo affatto. E si va esaurendo di mese in mese – il suo rapporto debito/PIL va verso il 140% – e tutto questo perché la classe dirigente del paese non può scrollarsi di dosso il suo servile presupposto che un ritorno all’autonomia della politica monetaria sia impossibile.

Per coloro che condividono il mio gusto per “All’Italia” di Leopardi:

O patria mia, vedo le mura e gli archi E le colonne e i simulacri e l’erme Torri degli avi nostri, Ma la gloria non vedo, Non vedo il lauro e il ferro ond’eran carchi I nostri padri antichi. Or fatta inerme, Nuda la fronte e nudo il petto mostri. Oimè quante ferite, Che lividor, che sangue! oh qual ti veggio, Formosissima donna! Io chiedo al cielo E al mondo: dite dite; Chi la ridusse a tale? E questo è peggio, Che di catene ha carche ambe le braccia; Sì che sparte le chiome e senza velo Siede in terra negletta e sconsolata, Nascondendo la faccia Tra le ginocchia, e piange. Piangi, che ben hai donde, Italia mia, Le genti a vincer nata E nella fausta sorte e nella ria.
Chi la ridusse a tale? Chi precisamente?

2 commenti:

  1. Ah, Leopardi, noto pessimista! Fosse vissuto oggi, non avrebbe certo retto alle lacrime della Fornero, lo avrebbero senz'altro trovato suicidato, poveretto, dopo la prima settimana di Monti. Nella fattispecie, si lamenta dell'Italia di allora, divisa in 7-8 staterelli,e ognuno con la sua porca moneta sovrana. MONETA SOVRANA!! Praticamente si lamenta con il topo in bocca.... Io sono CORROSO dall'invidia per gli italiani di allora....

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    1. Concordo al 100% e aggiungo che se ci siamo ridotti così lo dobbiamo ai traditori che hanno governato negli ultimi 5-10 anni:

      "Una nazione può sopravvivere ai suoi imbecilli ed anche ai suoi ambiziosi, ma non può sopravvivere al tradimento dall'interno. Un nemico alle porte è meno temibile perché mostra i suoi stendardi apertamente contro la città. Ma per il traditore che si muove tra quelle, la porta è aperta, il suo mormorio si sposta dalle strade alle sale del governo stesso. Perché il traditore non sembra un traditore. Parla una lingua che è familiare alle sue vittime ed usa il loro volto e le loro vesti, appellando alle profondità del cuore umano. Marcisce il cuore di una nazione; lavora in segreto come un estraneo nella notte, per abbattere i pilastri della nazione, infetta il corpo politico in modo inesorabile".

      Marco Tullio Cicerone

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