23/06/13

Il Moral Hazard e l'Euro Trilemma della Germania

Segnalo questo ottimo post di 48 che colloca la crisi dell'eurozona nel contesto geopolitico globale, e lo introduco con la traduzione di questo brano di Bibow del Levy Institute, da lui stesso riportato. Buona lettura:
 



Da una prospettiva globale, non solo Eurolandia sta spudoratamente approfittando della crescita estera per compensare la repressione della domanda interna creata da un'austerità insensata in tutta l'area, ma per aggiungere il danno alla beffa, Eurolandia sta anche dirottando il FMI come sponsor globale nel sostegno al EFSF / ESM (European Stability Mechanism), "firewall” per la sua crisi interna puramente autoprodotta


Il mercantilismo tedesco aveva già dato luogo a squilibri regionali e tensioni globali nel periodo pre-UEM. L'euro ha moltiplicato il peso della Germania - e la forza di gravità del punto di vista tedesco in politica economica - nell'economia globale. In effetti, la Germania, il campione del mondo delle chiacchiere sull'azzardo morale, sta tenendo in ostaggio la comunità mondiale su un rischio globale "made in Germany" del tipo "troppo grande per fallire": rischio derivante dal mix potenzialmente letale di una unione monetaria disfunzionale unita alle conseguenze economiche della negazione da parte della Germania del suo 'euro trilemma' (con questa espressione si intende che la Germania "non può avere contemporaneamente: surplus perpetui di esportazione, un'unione monetaria senza trasferimenti / senza piani di salvataggio, e un banca centrale "pulita" e indipendente, ndt). E' un fatto che, approfittando della crescita estera, Eurolandia sta venendo meno ai suoi impegni nei confronti del processo di riequilibrio globale del G-20. E un altro fatto è che Eurolandia sta creando la minaccia alla stabilità più grave al mondo tramite una follia auto-inflitta e nemmeno si vergogna della sua richiesta di sostegno a paesi che sono “o più fiscalmente fragili o molto più poveri della stessa zona euro" (Bibow 2012b). ».

3 commenti:

  1. Impressionante il contenuto dell'articolo di 48.
    Se veritiero potrebbe veramente prima o poi succedere un quarantotto.

    RispondiElimina
  2. Bellissimo post, come sempre orizzonte 48 è eccezionale nella sua analisi capillare della condizione esistente. Mentre leggevo però ho fatto una considerazione che è condensata in una frase che poi è scritta nel testo: cosa succerebbe se passasse una nuova legislazione che ricalcasse ed implementasse il Glass Steagall Act?
    Mi spiego anche se non so se il mio ragionamento è corretto:
    tutto ‘sto popò di scompiglio non sarebbe accaduto se il Parlamento degli Stati Uniti avesse ripreso in mano il glass steagall act a quel punto non ci sarebbe stato bisogno né della FED come “salvatrice di ultima istanza”, passami il termine, né di tutti i giochi della DB, della Taunus Corp., della AIG, delle 14 banche da salvare e così via all’infinito.
    In questo mondo purtroppo si crea in continuazione un immenso disordine e per riportare l’ordine si fa, se possibile, ancora più disordine.
    E’ come se per andare a Milano io che abito in centro Italia passassi per la Francia, siamo talmente fuori di testa che non abbiamo più idea di cosa sia la linearità.
    In definitiva lo Stato ha rinunciato al proprio ruolo che è quello di dettare regole e norme lasciando spazio a chi delle norme e delle regole se ne fa beffa lasciando in balia degli eventi i propri cittadini lasciati soli anche da un’indegna informazione di regime.

    RispondiElimina
  3. Sono d'accordo, Fiore, qui da noi lo smantellamento della legge bancaria del '36 e l'introduzione del modello tedesco di banca universale, per adeguarsi alle direttive europee, ha seguito e accompagnato lo smantellamento della banca centrale come istituto di diritto pubblico e canale di immissione di moneta al servizio dello stato. Le due cose vanno di pari passo.

    RispondiElimina