11/04/13

Kohl confessa gli inizi non democratici dell’ euro

Un'altra confessione, questa volta di Kohl, sulla natura antidemocratica del progetto euro


Traduzione di Alex
Berlino - L'ex cancelliere tedesco Helmut Kohl - l'artefice  della riunificazione tedesca - ha ammesso che non avrebbe mai vinto un  referendum per l'adozione dell'euro nel suo paese e ha detto di aver agito "come un dittatore" pur di ottenere l’introduzione della moneta unica.
  
In un'intervista del 2002, pubblicata  solo recentemente come parte di una tesi di dottorato scritta dal giornalista Jens Peter Paul, Kohl dichiarò che il razionale soggiacente la moneta unica  era  di evitare un'altra guerra in Europa.


"Le nazioni con una moneta comune non si sarebbero mai più fatte  guerra tra di loro dal momento che una moneta comune è ben di più che un mezzo di pagamenti. “ (N.d.t. Già… come dice il nostro mentore Goofynomico  “L’euro non è una moneta è un metodo di governo” ! Ecco: adesso che lo ha ricordato  anche Kohl,   penso che i Troll con il silenziatore che lurkano con circospezione cercando di evitare il meritato calcio nel culo accademico, in questo come negli altri blog del “circuito”,  finalmente la pianteranno … si la pianteranno...  come no “The wish is father to the thought”! Abbiate pazienza ma anche io ho i miei sogni!)

Ha ricordato come il presidente francese Francois Mitterand – così come  altri leader europei del tempo - lo avessero ripetutamente esortato a far accettare  l'idea, non molto popolare in Germania, della moneta comune.

"Pensavano - ed avevano ragione in tal senso - che se la Germania non avesse adottato l'euro, nessuno lo avrebbe fatto.  E a riguardo della situazione tedesca  sostenevano che se se Helmut Kohl non avesse forzato, nessun altro lo avrebbe fatto. Le decisioni quindi maturarono  in questo contesto"  ha detto Kohl. 

Tra  queste decisioni vi fu quella di non dimettersi e lasciare che il suo popolare ministro degli Interni, Wolfgang Schaeuble, diventasse cancelliere nelle elezioni del 1994. Schaeuble, l’attuale ministro delle Finanze nel governo di Angela Merkel,  non sarebbe stato in grado di forzare l’accettazione dell'euro, sostiene Kohl.

"Schaeuble ha detto Kohl “è un uomo di grande talento, non c'è che dire, ma l’Euro non era pane per i denti di un novellino, serviva  qualcuno di riconosciuta autorevolezza”.
 
Koh, cancelliere tedesco  negli anni che vanno dal 1982 al 1998, ricorda che impiegò  "anni" e tutte le sue capacità di negoziazione  per convincere gli altri leader europei delle sue idee e farle approvare. 

"E ciò  ha pagato, per esempio permettendo di avere la Banca con sede  a Francoforte ",  ha detto Kohl, facendo  riferimento alla concessione fatta da Francia e Gran Bretagna che consentì  alla BCE di risiedere a Francoforte. 

Con  partiti politici a favore del mantenimento marco tedesco che spuntavano come funghi,  e con gli stessi compagni di partito Democristiani  tiepidi verso l’idea dell’euro, Kohl si era reso conto che  un referendum in materia,  sarebbe stata una causa persa.

"Sapevo che non avrei mai potuto vincere un referendum in Germania. Avremmo perso qualsiasi consultazione popolare a riguardo dell'introduzione dell'euro. Era chiarissimo. Avrei perso". 

Le probabilità erano  circa sette a tre contro l'euro, rammenta Kohl. L'opposizione socialdemocratica non si sarebbe schierata contro, ma nemmeno  "sarebbe scesa in campo apertamente a favore dell'euro, no sicuramente." 

Inoltre, le popolazioni dell’ex Germania dell’Est,  fresche  di riunificazione e  felici di essersi riappropriate  finalmente del  marco tedesco, non avrebbero mai votato a favore di un suo abbandono in favore   di una  nuova moneta europea. 

"In definitiva, la democrazia rappresentativa può avere successo solo se qualcuno si alza e dice: le cose stanno così! Perciò ho legato  la mia esistenza a questo progetto politico.  Così facendo di conseguenza ci si troverà con un sacco di gente nel vostro stesso partito a sostenervi in nome del .. Se cade lui, cado anche io! E poi non è una questione di moneta - è una questione di filosofia di principio".
"Ho voluto portare l'euro perché per me significava l'irreversibilità dello sviluppo europeo ... per me l'euro è sinonimo di avanzamento verso l'Europa ", ha detto Kohl.
Ma ha ammesso che nell’attuare questa idea "si è comportato come un dittatore." (N.d.t. ed infatti i risultati si vedono! )

Alla domanda se avesse dovuto accettare l'euro in cambio del sostegno Francese alla riunificazione della Germania, Kohl ha risposto: "la motivazione principale  era: mai più guerra! Questo era il punto per uomini come Mitterand e Kohl, che nel 1984 ha tenuto le mani sul campo di battaglia di Verdun.  In  prima battuta non si trattava certo della riunificazione tedesca " .
 
Kohl ha reso omaggio al ruolo avuto dalla  moglie di Mitterrand, Danielle, nel suggerire  al marito di non ignorare il desiderio dei tedeschi dell'est  di riunirsi con i loro fratelli dell’ovest.  

Kohl ricorda che "Sulla riunificazione tedesca, a Mitterrand è stata forzata la mano. Tutti i rapporti ricevuti dal Presidente della Repubblica dal Quai d'Orsay [il ministero degli Esteri francese] non erano a favore della riunificazione tedesca. Meglio tenerli [i tedeschi] separati "

Alla fine, la signora Mitterand ha vinto. Il muro di Berlino è caduto e la Germania è stata riunita nel 1990 e Kohl è stato celebrato come il cancelliere della riunificazione tedesca. (N.d.t. Oh quale incommensurabile unt commovente  favoletta per allocchi questa.. la moglie di Mitterand che intenerisce il burbero marito a favore della fratellanza dei  popoli e come per magia Cade il Muro di Berlino,  similmente alle  mura di Gerico al grido “Gloria” del vecchio Joshua … Old Joshua Shouted Glory And The Walls Came Tumblin' Down   … e le brioches di Maria Antonietta  non ce le vogliamo mettere? Sangre y Muerte!)

Tuttavia l'altro  suo grande lascito – che consisterebbe  nell’aver reso possibile l’Euro senza un  sufficiente appoggio popolare  - rimane controverso [N.d.t il fatto che sia una fregatura e non un vantaggio, e che questa fregatura sia insita proprio nelle sue origini NON democratiche, a parte a 18 milioni di Italiani dormienti, non mi pare poi sia tanto controverso oramai]. Il fatto che la moneta unica sia cominciata come progetto politico non affiancato  da una necessaria unione economica è infatti visto oggi come  la motivazione principale  della crisi in corso nella zona euro.

14 commenti:

  1. Va bene ammettiamo che le motivazioni iniziali siano state nobili e condivisibili.

    Ma se il risultato fa acqua da tutte le parti, anzi direi che ormai rischia di tradursi in tragedia, perchè non cambiare approccio?

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    1. A me le motivazioni iniziali spingono ad una riflessione diversa:
      in sintesi, la Germania all'epoca era reticente alla moneta unica, sono stati gli altri Stati a spingere per averla e non lo avrebbero fatto senza la Germania.
      Tutto questo per la "pace a tutti i costi".

      Detto in altri termini: gli altri Stati hanno accettato di mettersi in posizione di vulnerabilità economica (sappiamo che sapevano, Napolitano '73 docet) per evitare la guerra...........con la Germania suppongo! Sennò avrebbe poco senso.

      Mi chiedo, ma a distanza di 40/50 anni dalla fine delle guerra, cosa spaventava così tanto i politici del sud da spingerli ad adottare politiche economiche supine (e assassine) per la "pace a tutti i costi"?

      Sono portato a pensare che la risposta sia solo su un piano prettamente opportunistico e classista di disciplina interna dei lavoratori e nulla abbia a che vedere con la "pace a tutti i costi", ma ormai non mi stupirei più di nulla.

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    2. Rispetto alla tua domanda direi che la risposta è contenuta nell'articolo: non si cambia approccio a causa di un incipit non democratico che ha funzionato da substrato ottimale per la costruzione delle menzogne che attualmente dominano e tengono insieme il progetto. Il capitale politico investito nel progetto è talmente grande che indietro non si torna....

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  2. Aspetto l'ammissione dei piddini... mi sa però che aspetterò invano.

    Teresa C.

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  3. Che bella favoletta,ma manca il lieto fine.

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  4. Scusami Carmen se non ho letto completamente l'articolo. Ne avevo comunque letto un altro dal contenuto similare.
    Con amarezza potrei dire che grazie a quell'ostinato impegno politico che come missione Kohl aveva deciso di assumere, in totale autonomia (se non spregio della volontà altrui, chissà, oggi l'Europa si ritrova in ginocchio. Le scelte "politiche" nascono sovente da lontano, le conseguenze pratiche di quelle scelte le viviamo costantemente nel quotidiano. Ciò che manca nel mezzo è un'adeguata presa di coscienza della realtà e del suo ciclo storico. Spesso non riusciamo a renderci neanche conto della direzione in cui stiamo andando.
    Non siamo consci del futuro e superficialmente ignoriamo il passato ma al tempo stesso pretendiamo di "governare" il presente.
    Spero giunga anche il tempo per ognuno di noi della riflessione... e dell'analisi competente e responsabile.
    Affrontando il tema dell'attuale stallo politico italiano, ritengo personalmente che chi fosse sinceramente disposto a prodigarsi per il benessere comune, della comunità, avrebbe uno strumento nobile con cui proporsi fattivamente:
    Una nuova Costituente che, partendo dai principi focali della ns valente Carta Costituzionale, si proponga l'obiettivo di ridiscutere l'assetto operativo ed istituzionale interno ed esterno alla luce delle nuove realtà sovranazionali.
    Realtà che impongono il loro volere senza alcun legittimo diritto.
    Una costituente che miri a coinvolgere un più ampio spettro di personalità che vadano oltre la ristretta e "martoriata" classe politica.
    Personalità in grado di riprendere ed interpretare il pensiero dei ns padri fondatori in nome di un rilancio della ns identità nazionale ed internazionale.
    Una costituente che cerchi di coinvolgere "tutti" e non di escludere "qualcuno".
    Parallelamente la messa in opera di un governo a partecipazione nazionale che contemporaneamente al ridisegno urgente ed immediato di una nuova legge elettorale (da formulare in un ottica di passaggio da II a III Repubblica e quindi necessariamente momentanea in attesa della conclusione dei lavori della Costituente di cui sopra) sia in grado di poter far esprimere un assento politico parlamentare concretamente operativo e quantomeno "stabile".
    Avendo la lungimiranza e la pazienza di non accelerare determinati processi e di operare in un ottica più ampia e decisiva per la costruzione del futuro, ottica che non sia e non può essere quella delle continue scadenze elettorali a breve (paragonabili ai guadagni speculativi sui margini finanziari).
    Avendo a cuore di trovare il giusto equilibrio tra le emergenze stringenti del paese (economiche, sociali, culturali) ed una necessaria visione e programmazione del futuro, in particolare quello di un rinnovato assetto istituzionale che abbia lo scopo, nel tempo, di mantenersi solido nei suoi principi come di svilupparsi con profitto nelle sue dinamiche "esistenziali".
    Progetto ambizioso che, sarò sincerò, non credo sarà in grado di trovare un giusto eco nell'opinione pubblica attuale (di espressione politica, partitica, istituzionale come di espressione popolare) avvilita ed intrecciata più negli "opportuni ed opportunistici" personalismi che volta ad una genuina volontà di partecipazione, condivisione, comprensione, emancipazione.
    Scusami per essermi eccessivamente dilungato.
    Un saluto,
    Elmoamf

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    1. "Progetto ambizioso che, sarò sincerò, non credo sarà in grado di trovare un giusto eco nell'opinione pubblica attuale". Ma siamo certi di ciò? Ma siamo certi che il popolo è bue e che non aspiri a cambiamenti? E se il punto fosse, che un grande desiderio collettivo di cambiamento e di democrazia, non riuscisse ad esprimersi per mancanza di un punto di riferimento? Ma se solo osserviamo il successo di Grillo che si è solo posto come referente di cambiamenti, (e nemmeno tanto concreto), verrebbe da ipotizzare l'esatto inverso. E se i buoi fossero tori?

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    2. Grazie Massimo, la situazione politica economica e sociale sta precipitando, ma nell'uscire da questa emergenza, sarà necessario ritornare alla nostra carta costituzionale riaffermandone in maniera inequivocabile i principi fondamentali. Più che una nuova costitutente, infatti, vedrei un ritorno alla Costituzione.
      Un saluto anche a te

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    3. L'ottica della Nuova Costituente che auspico è quella nel solco della ripresa dei principi fondanti della ns Costituzione.
      Un ritorno, appunto, come entrambi ci auguriamo ma, dal mio punto di vista, anche un passo verso il futuro.
      Lo studio, il progetto e la costruzione di un edificio parte necessariamente da solide fondamenta, terreno e luogo adatto su cui edificare.
      Questa la ns Costituzione. La società evolve nel tempo e con lei gli edifici. Pertanto questi vanno riadattati in alcune loro parti per rimanere solidi ed adeguati alle nuove esigenze.
      Diversamente, come sta in effetti accadendo, saranno facile preda dell'erosione e di costruttori senza scrupoli che non disdegneranno finanche di abbatterli.
      In Italia, ritengo, abbiamo la necessità di ridisegnare l'assetto parlamentare e governativo per evitare ciò che dalla nascita della repubblica si è ripetuto costantemente nel tempo.
      Governi di corto respiro temporale che (tranne rare occasioni!) hanno limitato le loro vedute legislative commisurandole a situazioni emergenziali o elettorali.
      Il più longevo dei ns Governi è stato il Berlusconi bis ed anche quello non è durato per un'intera legislatura.
      Sono certo che non sia solo una questione di durata del governo ma anche di lavoro delle camere e di assetti partitocratici.
      Infine, è anche una questione culturale, storica e geopolitica.
      La Nuova Costituente dovrebbe richiamare e richiamarci allo spessore, alla sostanza, dei ns valori costituzionali con l'ambizione di rilanciarli e rivivificarli.
      La NC dovrebbe porsi l'interrogativo del ruolo dell'Italia nel consesso internazionale. La sua permanenza o meno nella pazzesca architettura monetaria europea.
      Il ruolo geopolitico continentale ed intercontinentale. Lo studio di una più efficiente ripartizione di ruoli tra i poteri (Esecutivo, Legislativo, Giudiziario e - come sottolinea giustamente anche il buon Piero Valerio - Monetario)
      Dovrebbe lavorare affinché la conoscenza e l'informazione sia diffusa ed il più possibile trasparente.
      Portare l'opinione pubblica a condividere e discutere responsabilmente e criticamente sull'adesione ai trattati internazionali.
      Rispolverare la fiducia nel mandato parlamentare e nella delega del cittadino all'esercizio delle funzioni pubbliche.
      Ritengo, infatti, che uno dei grandi limiti dei nuovi movimenti della democrazia diretta giaccia nella pretesa di poter risolvere tutto tramite "internet" non considerando o tralasciando opportunamente di considerare la necessaria sintesi tra tecnologia e rapporto umano diretto.
      Insomma, mi sono dilungato un'altra volta oltre modo, mi spiace.
      Il discorso prende e sviluppa da se inevitabilmente "troppe" righe.
      Spero al tempo stesso di aver espresso a grandi linee il mio personale pensiero.
      Un saluto,
      Elmoamf

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  5. Il fatto che l'euro sia stato voluto dalla Germania (nella persona di Kohl) per scongiurare altre guerre in Europa, è una favoletta buona da raccontare ai bambini prima della nanna.
    Ormai, grazie al lavoro di divulgazione del prof. Bagnai e di altre fonti (compreso questo blog), sappiamo molto bene che, fin dal trattato di Maastricht, si sapeva perfettamente che cosa avrebbe provocato la moneta unica. Personalmente mi sembra che, più che scongiurarla una guerra, questa situazione, fatta di crisi economiche e, soprattutto, sociali, stia creando un terreno molto fertile per provocarla; ed i tedeschi, viste le loro esperienze, dovrebbero saperlo più di chiunque altro.

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  6. E' da tempo che cominciano a smarcarsi in "auto-tutela" e con "attenuanti generiche" alla quale saranno tutti chiamati alla nuova "Norimberga".
    Ai citizen UE il diritto e dovere di non dimenticare i fatti e i nomi.

    Donny, bear jew!

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  7. Non vado fuori tema. Non si va mai fuori tema se si parla dei tedeschi. Leggo su icebergfinanza che quest'anno l'italia deve dare ALMENO altri 20 miliardi al fondo e.f.s.b.t. (european fondo salva banche tedesche) dopo i 40 miliardi http://www.wallstreetitalia.com/article/1543848/scandalo/da-italia-40-miliardi-all-esm-mentre-le-aziende-chiudono.aspx gia' versati nell'indifferenza generale (gli italiani erano troppo impegnati a scandalizzarsi per il buco di 4 miliardi creato al Mps dalla decisione eba sui titoli di stato). Visto che non c'e' ormai in giro piu' euro e le imprese chiudono come mosche, di grazia, da dove li prendono ? Forse rendendo obbligatorio il prelievo del sangue una volta a settimana? stanziale

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  8. Le buone intenzioni sono il lastrico dell'inferno.

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