30/04/13

La Storia del Nostro Tempo

Krugman sul New York Times fa un riassunto semplice ed efficace della crisi che stiamo vivendo.




Quelli di noi che hanno passato anni a litigare contro l'inopportuna austerità fiscale, nelle ultime due settimane se la sono passata bene. Studi accademici che erano portati a giustificazione dell'austerità hanno perso credibilità; i sostenitori della linea dura nella Commissione europea e altrove hanno ammorbidito la loro retorica. Il tono del dibattito è decisamente cambiato.

La mia sensazione, però, è che molti ancora non capiscono di che cosa veramente si tratti. Quindi, questo mi sembra un buon momento per offrire una sorta di ripasso sulla natura dei nostri problemi economici, e sul perché questo rimane un momento molto brutto per i tagli alla spesa.

29/04/13

ALCUNI MECCANISMI E PRINCIPI DEL SISTEMA MONETARIO

Ricevo e pubblico con piacere questo lungo pezzo di Istwine dove si spiega come funziona il meccanismo monetario e in particolare si affonda la tesi che emettere moneta crei inflazione. Il pezzo rimarrà poi stabilmente nella sezione didattica qui a destra. 




Modern textbooks on macroeconomics treat money in a remarkably uniform - and remarkably silly - way. In the primary exposition the stock of "money" is treated as exogenous in the two senses a) that it is determined outside the model and b) that it has no accounting relationship with any other variable. The reader is then invited to assume, pro tem, that the central bank controls "the money supply" so that it is constant through time. […] Silly? The money stock, as revealed in real life financial statistics, is as volatile as Tinkerbell - for good reasons, as I shall argue below. How can it be sensible to undertake a thought experiment in which the flickering quantity called "money" is literally constant through periods at least long enough for capital equipment to be planned, built and commissioned - and for lots of other things to happen as well?” (Godley 1996)

Non ha senso, a mio avviso, discutere di politica monetaria o elencare gli strumenti, le differenze tra sistemi e le differenze di obiettivi, se non si conoscono alcuni meccanismi logici del sistema monetario, attuale e non, fiat money o gold standard. Come cerco di sottolineare più o meno continuamente, l’errore principale di molti economisti e commentatori che discutono di moneta è non avere in testa le dinamiche stock-flussi (al di là dello strumento in questione) e le eventuali conseguenze che una certa azione comporta. Quando qualcuno sostiene che “emettere moneta crea inflazione”, il minimo che ci si può aspettare, se è una persona seria, è che abbia in mente che tipo di moneta, in che modo viene emessa, quali conseguenze ha e quali son gli agenti coinvolti. Questa è la base. Poi si passa ad analizzare l’economia in cui avviene, in che fase del ciclo economico ci si trova, l’obiettivo da raggiungere e i modi per poterlo fare. E questo è un metodo. Poi c’è il metodo dominante, che è descritto da Wynne Godley come semplicemente “stupido”.

27/04/13

Ancora una volta su debito pubblico e crescita economica.

Nuovo post di  Presbitero e Panizza su Voxeu a proposito del caso Reinhardt/Rogoff, e a seguire un commento di Alex, molto arguto ed opportuno, per  chiarirne il senso generale.



Traduzione di Alex
di Ugo Panizza, Andrea F Presbitero, 25 aprile 2013
 
Alti livelli di debito pubblico sono dannosi per la crescita economica? Nella tanto pubblicizzata baruffa Rogoff-Reinhart si è molto discusso su aspetti non rilevanti. Questo articolo  riesamina i dati disponibili su ciò che è più rilevante. Si suggerisce che il legame debito-crescita è più complesso di quanto comunemente si pensi. Se da un lato  vi è evidenza  che il debito pubblico risulti negativamente correlato con la crescita economica, non esiste uno studio in cui si  possa stabilire con sufficiente sicurezza  un nesso causale tra i due. 

25/04/13

La Seconda Fase della Colonizzazione spiegata da Orizzonte 48

Un bel post di 48 commenta lo scenario che si prefigura da parte del nuovo governo, incaricato di  portare a termine in maniera un pochino più soft la trasformazione dell'Italia in fabbrica-cacciavite (compito ideale per la nostra sinistra da palcoscenico) - mi sembra la maniera ideale di festeggiare il 25 Aprile.

 
Orizzonte 48 - Fresco di giornata questo articolo di Reuters intestato all'OCSE che, in realtà, riporta le ultime dichiarazioni di Padoan sulla situazione economica italiana e le politiche del nuovo governo.
Il suo contenuto è importante per capire come il PUD€ intenda mantenere la sua presa facendo le concessioni minime indispensabili per mantenere intatto il suo disegno: cioè l'euro, lo smantellamento "emergenziale" dello Stato sociale, la deflazione salariale.
Le "concessioni" saranno chiaramente il fulcro dei "buoni risultati", nel senso di un ingannevole "cambiamento di rotta" che sarà sbandierato dai media in modo da concedere il tempo al nuovo governo per rimuovere l'ostacolo più grande: la Costituzione.
Questa con la sua impalcatura di diritti fondamentali incentrati sulla tutela del lavoro, vede il pareggio di bilancio al suo interno come un corpo spurio incompatibile, inoculato come un virus distruttivo dalla logica dei trattati e dei suoi corollari, cioè il fiscal compact. Per ora.
 

24/04/13

Sapir: Un altro passo verso il precipizio

Un altro grande articolo di Sapir mostra in tutta la sua evidenza il peggioramento della crisi, alimentata finora da teorie arrangiate per supportare l'ideologia, ma che tra l'estate e l'autunno imporrà la resa dei conti...  




(E un grazie di cuore ai sempre nuovi lettori che contribuiscono alle voci dall'estero con le loro traduzioni)

Traduzione di Ugo Sirtori
L'area Euro, sotto l'effetto combinato delle politiche di austerità, sta sprofondando nella crisi. Eppure il dibattito sulla politica economica non è mai stato così intenso. Rimane il fatto che si scontra con la capacità di immaginazione dei leader politici, sia in Germania che in Francia o in altri paesi, che rimane profondamente strutturata attorno al discorso dell’austerità.
Le radici dell'austerità erano finora ritenute inconfutabili. Ma un recente lavoro consente di mostrare che, dietro l'apparenza di seria accademia, c'era un sacco di ideologia.

23/04/13

FT: Il pericolo di dare fiducia ad una teoria debole

 Sul Financial Times Wolfgang Munchau commenta la confutazione delle tesi di Reinhardt e Rogoff: teorie fragili ad uso degli spacciatori di ricette economiche



John Kenneth Galbraith affondò un colpo memorabile sul collega Milton Friedman quando disse: "La sfortuna di Milton è che le sue politiche sono state messe alla prova".


Wolfgang Munchau nel suo pungente commento sul Financial Times rigira la stessa osservazione su Carmen Reinhart e Kenneth Rogoff, e aggiunge
 
"La tragedia degli economisti di Harvard " non è l'uso improprio di un foglio elettronico Microsoft Excel, quanto l'uso improprio di Microsoft PowerPoint. Essi hanno pubblicizzato i loro risultati. In tal modo, hanno seguito la regola d'oro del giornalismo tabloid: semplificare e quindi esagerare."

20/04/13

Perché il FMI non può affrontare la verità sul fallimento dell'euro?

Sul Telegraph ci si interroga sul perché  il  FMI, invece di inchiodare i leader UE alle loro responsabilità,  continui a rassettare il ponte del Titanic mentre la nave affonda...

 

di Jeremy Warner - Sono stato a Washington questa settimana per la riunione di primavera del Fondo Monetario Internazionale. Vorrei poter dire che si è vista la luce in fondo al tunnel, ma la realtà oggettiva è che siamo ancora in una depressione profonda. Mi dispiace usare luoghi comuni, ma mi vengono alla mente due espressioni: giocherellare mentre Roma brucia, e risistemare le sedie sul ponte del Titanic.

In "Le conseguenze economiche della pace", l'economista britannico John Maynard Keynes ha scritto che la sua scelta in qualsiasi negoziato o arbitrato era "dire la verità violenta e spietata", ma nelle discussioni di questa settimana non c'è stata nessuna dimostrazione in questo senso. Invece di affrontare le cause alla base del disastro economico attuale - il fallimento dell'euro - il dibattito si è incentrato su questioni marginali di bilancio e monetarie, come il ritmo troppo veloce del consolidamento fiscale nel Regno Unito e negli Stati Uniti.

19/04/13

Caso Reinhardt-Rogoff: è la premessa accademica per ridiscutere l'austerità? No di certo

Estrapolo da Open Europe qualche interessante commento a proposito delle possibili ricadute sulla politica europea (nulle!) derivanti dalla confutazione delle tesi di Reinhardt e Rogoff...



Una mini-tempesta ha scosso la comunità economica dopo la pubblicazione di un paper che mette in luce alcuni difetti nel diffusissimo studio di Reinhart e Rogoff ‘Growth in a time of debt’. - ove essenzialmente si sostiene che elevati livelli di debito sono associati a una bassa crescita economica. Si tratta di uno studio ampiamente citato dai media e dai politici in difesa dell' 'austerità' - sia negli Stati Uniti che in Europa (in particolare Olli Rehn in relazione alla crisi della zona euro).

18/04/13

Krugman: L'Europa in breve

Per alcuni sono cose sentite migliaia di volte da Bagnai o da altri, ma fa piacere lo stesso leggere il Nobel Paul Krugman sintetizzare l'eurodisastro sul New York Times: il  lettore Henry Tougha ci regala quindi la traduzione, grazie!
di Paul Krugman - Tim Duy chiede: quando potremo finalmente ammettere tutti quanti che l'euro è un fallimento? La risposta, naturalmente, è mai. Troppa storia, troppe dichiarazioni, troppo ego è stato investito nella moneta unica perché coloro che vi sono coinvolti possano mai ammettere di aver commesso un errore. Anche se il progetto dovesse concludersi in un totale disastro, loro insisteranno nel dire che non è l'euro che ha fatto fallire l'Europa, ma l'Europa che ha fatto fallire l'euro.

17/04/13

Ma i tedeschi sono davvero meno ricchi di Spagnoli, Italiani e Greci?

Sempre a proposito dei "poveri tedeschi" che adesso dovrebbero pagare i salvataggi dei ricchi periferici, un importante articolo di De Grauwe e Yumei Ji su Voxeu rimette i puntini sulle "i" al fine di riportare il dibattito su binari meno assurdi e strumentali.

Copertina di Der Spiegel:

“Parlate tanto di chi si toglie la vita ma siete più ricchi di noi”

di Paul De Grauwe, Yuemei Ji, 16 Aprile 2013
 Traduzione di Alex

Una recente indagine della BCE sulla ricchezza delle  famiglie è stata ripresa dai media a riprova del fatto che i poveri  tedeschi non dovrebbero farsi carico dei debiti dell'Europa  meridionale. In questo articolo intendiamo dare un’occhiata ai dati.  Se da un lato  è vero che, stando ai valori della mediana,  le famiglie tedesche risultano meno abbienti rispetto a quelle dell'Europa meridionale, dall’altro la Germania di per sè, è  ricca. È importante sottolineare che questa ricchezza è distribuita in modo molto diseguale, ma ciò sembra non filtrare molto  attraverso la  stampa. La qualità del dibattito  in Germania tende a diffondere tra le classi meno abbienti una scorretta percezione di iniquità a riguardo  di eventuali trasferimenti. 

16/04/13

Financial Times: L'enigma della moneta unica europea, una moneta con valori diversi.

Munchau sul Financial Times fa una interessante analisi del dato tanto strillato in Germania sulla maggior ricchezza patrimoniale dei paesi del sud rispetto ai "poveri" del nord: si tratta solo dell'ennesima dimostrazione che l'euro tedesco e l'euro spagnolo non sono  la stessa moneta.


Wolfgang Munchau commenta il sondaggio della BCE in base al quale le famiglie del Nord Europa hanno una ricchezza patrimoniale molto inferiore a quella delle famiglie dell'Europa meridionale. € 200.000 di ricchezza media per i tedeschi, mentre in Spagna 300.000 €, e a Cipro 670.000 €.

Ovvio che i giornali tedeschi abbiano cominciato a strillare che i poveri tedeschi devono salvare i ricchi ciprioti! Ma dietro questi dati contro-intuitivi ci sta una verità anche più inquietante: 

15/04/13

Economista tedesco di primo piano chiede lo scioglimento dell'eurozona per salvare la UE

Intervista del Guardian all'economista tedesco che ha sollevato la questione di incostituzionalità sul MES e che sostiene il movimento di Alternativa per la Germania

Economist Joachim Starbatty of the anti-euro Alternative für Deutschland
Intervento di Joachim Starbatty alla conferenza di fondazione del partito euroscettico separatista Alternative für Deutschland.


Uno dei più eminenti economisti tedeschi chiede un rapido scioglimento della zona euro nella sua forma attuale, e sostiene che il progetto di un'Europa unita è in pericolo di implosione se i paesi indebitati non sono fatti uscire.

Parlando prima della conferenza di fondazione del nuovo movimento politico separatista che vuole sfidare con forza il sostegno della Germania ai salvataggi della zona euro, Joachim Starbatty, professore di politica economica che ha presentato ripetuti ricorsi alla Corte costituzionale tedesca sostenendo che i salvataggi della zona euro sono incostituzionali, ha detto che se la battaglia dell'euro va avanti, si rischia il crollo della UE.

11/04/13

Kohl confessa gli inizi non democratici dell’ euro

Un'altra confessione, questa volta di Kohl, sulla natura antidemocratica del progetto euro


Traduzione di Alex
Berlino - L'ex cancelliere tedesco Helmut Kohl - l'artefice  della riunificazione tedesca - ha ammesso che non avrebbe mai vinto un  referendum per l'adozione dell'euro nel suo paese e ha detto di aver agito "come un dittatore" pur di ottenere l’introduzione della moneta unica.
  
In un'intervista del 2002, pubblicata  solo recentemente come parte di una tesi di dottorato scritta dal giornalista Jens Peter Paul, Kohl dichiarò che il razionale soggiacente la moneta unica  era  di evitare un'altra guerra in Europa.

10/04/13

La Francia ha di nuovo una propria moneta

Paul Krugman sul New York Times commenta un  grafico sui rendimenti dei titoli francesi su cui gatta ci cova...e qua la risposta alla domanda finale (e altre interessanti considerazioni)!

                     


The Conscience of a Liberal - Joe Weisenthal attira la nostra attenzione su un fatto che potrebbe sorprendere molte persone: gli oneri finanziari della Francia stanno sprofondando. (Non ditelo a George Osborne, quello che pensa che i bassi tassi britannici siano un suo risultato personale). Ecco il grafico dei titoli francesi a 10 anni:

07/04/13

Corporate Europe: Troika 'con benefits'

Su segnalazione dell'amico Pierluigi, un articolo da Corporate Europe Observatory che ci  illustra il prossimo pacco per le democrazie incaprettate dell'eurozona. 
 

 Un'offerta che non si può rifiutare 

(traduzione di Alex, l'asso nella manica)
La scorsa settimana, mentre tutti gli occhi erano puntati sulla crisi di Cipro, due comunicati della Commissione europea sono passati inosservati.   Comunicati con cui si intenderebbe estendere  il potere della commissione sulle economie degli stati membri. La proposta si riferisce ad  accordi vincolanti tra la Commissione e gli Stati membri a proposito delle riforme strutturali neoliberiste, che comporterebbero misure quali ulteriori privatizzazioni, riduzione del tenore  di vita e dei salari.

05/04/13

Underwater: L'Olanda cade vittima della crisi economica

Der Spiegel scoperchia la pentola Olanda: altro che Cipro.  La cosa  ci riempie di gioia, non tanto per i guai degli Olandesi, quanto perché ci fa intravvedere sempre più chiaramente l'uscita...(su segnalazione di d.c.)




Il più significativo alleato di Berlino sulla disciplina di bilancio in Europa, è scivolato esso stesso nella crisi economica. L'economia, una volta esemplare, è affetta da un enorme indebitamento e dallo scoppio di una bolla immobiliare, che ha fermato la crescita e messo a rischio l'occupazione.

Michel Scheepens è abituato a gestire l'assunzione di rischio. E' un uomo di 41 anni che cura il mercato dell'energia per la banca olandese ING, ed è il suo lavoro che determina la scelta dei finanziamenti che la sua compagnia dovrà effettuare, se finanziare un parco eolico a Cipro o una centrale di gas in Turchia. Fino ad ora, si era trattato sempre di denaro altrui.

03/04/13

“SONO COMMENTI DEL GENERE CHE SPIEGANO PERCHÈ LA GENTE ODIA GLI ECONOMISTI”




Ricevo da Istwine la traduzione di questo arguto pezzo di Ramanan, che mette efficacemente il dito sulla vera piaga - il libero scambio incontrollato e la crescita guidata dalle esportazioni...


Molti economisti eterodossi sono in sintonia con Paul Krugman perché pare che sostenga l’espansione di bilancio.

Ah!

In primo luogo, siamo in questo casino a causa di persone come Paul Krugman che hanno promosso il libero scambio – che è stato distruttivo per l’economia mondiale nel suo complesso e ha impedito ai paesi debitori di implementare politiche fiscali espansive per reflazionare le proprie economie. Le nazioni creditrici non stimoleranno le loro economie attraverso espansioni di bilancio così facilmente – appena il minimo necessario per evitare l’aumento di tensioni sociali – perché non vogliono diventare debitori lungo il percorso. Questi paesi esagerano, ma è il libero scambio che crea, per primo, il problema.

02/04/13

Trapelato il Memorandum della Troika per i servi di Cipro: e siamo solo all'inizio

Su segnalazione di Anacleto, mi è arrivato  questo spettacolare Memorandum d'Intesa che la Troika a Novembre si era premurata di comunicare ai servi Ciprioti. Essendo un papier di 24 pagine, lo sintetizzo con l'aiuto di ZeroHedge (che però -  essendo un noto iperliberista - parla delle imposizioni sulle tasse ma omette di parlare di servizi sociali e di lavoro,  onde provvedo io, non potendo tacere sul più importante)



di Zero Hedge (con aggiunte) - Se i sofferenti, ma ancora docili schiavi Ciprioti pensavano che il prelievo sui depositi sarebbe stata la fine dei loro problemi all'interno del sistema feudale europeo, rimarranno scioccati. Perché, come parte del piano di salvataggio del loro settore bancario, il paese è destinato a ricevere un "prestito" dalla Troika, un prestito che viene accompagnato da un Protocollo d'Intesa, alias un "piano di austerità" che detta al governo nei particolari i termini degli aumenti delle entrate fiscali e dei tagli alla spesa pubblica da realizzare. 

01/04/13

LA "TORTA PASQUALINA" spiegata da 48


La Pasqua ci ha portato  due commissioni di "saggi", incaricate di elaborare proposte per un programma di governo che, ovviamente, in nome dell'emergenza,  riproporrà quelle "riforme" che ci chiede l'Europa (e che gli italiani col voto hanno cercato, inutilmente, di bocciare).  

A questo proposito, riassumo qui di seguito in brevissimo le interessanti considerazioni politiche e giuridiche di Orizzonte 48 sulla "torta pasqualina" che ci hanno graziosamente confezionato,  ma invito caldamente alla lettura del  post di 48, che come sempre entra nel merito con profondità e competenza offrendo le indispensabili argomentazioni  a sostegno.