10/10/12

Angela Merkel evita la resa dei conti in Grecia

Un articolo del Telegraph sui rischi geopolitici impliciti nella questione Greca, che fanno (inutilmente) rimandare la resa dei conti.    
 


Ambrose Evans Pritchard - Angela Merkel, il cancelliere tedesco, ha impresso il suo sigillo di approvazione al piano di austerità della Grecia e ha promesso di stare dalla parte del paese da "partner e amico", dando quasi per certa l'approvazione della nuova tranche di aiuti della Troika UE-FMI.

Il leader tedesco - protetto da 6.000 poliziotti – nella sua prima visita ad Atene dopo la crisi del debito scoppiata tre anni fa, ha affrontato una folla ostile a piazza Syntagma e gli insulti nazisti della stampa greca. Il quotidiano Frankfurter Allgemeine ha detto che il cancelliere Konrad Adenauer ebbe vita più facile nella sua visita in Grecia del 1954, solo un decennio dopo l'occupazione della Wehrmacht.



L'imperturbabile signora Merkel ha offerto un messaggio simbolico di solidarietà al popolo greco - ora al suo quinto anno di recessione, con un'economia in contrazione del 22% e una disoccupazione giovanile al 55%.

"Io non sono venuta qui da insegnante o giudice", ha detto dopo l'incontro con il premier Antonis Samaras. "Vengo nella piena consapevolezza che il popolo greco sta attraversando un periodo difficile, e che molti stanno soffrendo gravemente.

"State facendo progressi, siete alle prese con un difficile compito. E' nel nostro stesso interesse far sì che l'Europa ritrovi la credibilità, e far capire che noi membri dell'eurozona siamo capaci di risolvere i nostri problemi."

Il tono conciliante segna un cambiamento evidente nella politica tedesca, un riconoscimento, dopo mesi di linea dura, che una débacle in Grecia sarebbe difficile da contenere. "Tutto questo ha a che fare con la Spagna", ha dichiarato Mats Persson di Open Europe. "Hanno concluso che sarebbe stato troppo rischioso buttar fuori la Grecia adesso: il contagio si sarebbe diffuso alla Spagna e avrebbe portato ad un crollo dell'euro."

Christian Schulz, della banca tedesca Berenberg, ha detto che la signora Merkel è stata oggetto di forti pressioni da parte degli alleati degli Stati Uniti e della NATO per evitare una sconfitta strategica nel Mediterraneo orientale. "C'è dietro una storia di geopolitica. La coalizione Samaras è vista come l'ultima occasione di un governo stabile, pro-europeo. Se lasciano andare la Grecia in default e la lasciano uscire dall'euro, il prossimo governo potrà essere di estrema destra o di estrema sinistra. Si potrebbe avere una situazione in cui la Grecia inizia ad offrire basi navali alla Russia, o il rischio di un'ulteriore instabilità in Siria, Egitto e Turchia. Il presidente Obama è stato in stretto contatto con la Merkel su questo", ha dichiarato.

L'Istituto Internazionale di Studi Strategici ha avvertito che il caos in Grecia sconfinerebbe nei Balcani e nel Vicino Oriente, offrendo un punto d'appoggio a una Russia riarmata.

Mr Schulz ha detto che a Berlino il Kanzleramt (
l'edificio che ospita la cancelleria tedesca, ndt) è in ogni caso restio a disturbare la fragile calma raggiunta nell'eurozona dopo che la Banca centrale europea ha promesso acquisti illimitati di obbligazioni per tenere insieme l'UEM. "E' stata una lezione  per il governo tedesco, ma ora sono consapevoli che il contagio può ancora diffondersi attraverso un corsa agli sportelli, anche con un firewall più forte. Non vogliono rischiare."

Non è chiaro se Berlino ha davvero cambiato la sua posizione. Il ministro delle finanze Wolfgang Schauble ha  ripetutamente
detto che la Germania non verserà denaro in un "pozzo senza fondo". Egli ha accusato la Grecia di non rispettare i termini della troika - anche quando la stessa troika è meno categorica nell'ammettere che il collasso economico è la causa principale dell'arretramento fiscale. Molti investitori sospettano che egli stia cercando una scusa per espellere la Grecia come punizione per i peccati del passato.

Per ora, sembra probabile che la Germania sosterrà la prossima tranche di € 31.5 miliardi di aiuti per la Grecia. Jean-Claude Juncker, il capo dell'Eurogruppo, ha detto che ci sono stati "progressi sostanziali" nella serie di 89 condizioni imposte dai creditori.

Il pagamento manterrà a galla la Grecia per qualche altro mese, anche se non sarà facile per Samaras far passare i tagli in una difficile coalizione con i partiti di sinistra. Il rivoluzionario capo di Syriza Alexis Tsipras è in crescita nei sondaggi: si scaglia contro "la barbarie e la riduzione in schiavitù" dall'estero, mentre però promette di mantenere l'euro.
Il ministro delle finanze greco Yannis Stournaras ha detto che l'UE ha di fatto accettato di concedere alla Grecia altri due anni, fino al 2016, per soddisfare gli obiettivi di disavanzo della troika. "L'ipotesi implicita è che il programma sarà dilazionato", ha detto. In effetti, in una riunione UE tenuta lunedì, diversi stati hanno contestato il piano.

Il professor Yannis Varoufakis, dell'Università di Atene, ha detto che altri due anni non fanno alcuna differenza. "Non c'è modo che il programma di austerità della Grecia possa mai funzionare. I circuiti di credito sono completamente collassati. Le imprese con buoni ordinativi stanno fallendo perché non possono approvvigionarsi all'estero. Nessuno nella zona euro vuole ammetterlo e quindi stanno cercando di rimandare il giorno della resa dei conti."

Il Fondo Monetario Internazionale ha ammesso questa settimana di avere valutato male l'effetto di austerità del "moltiplicatore fiscale", quando molti paesi insieme mettono in atto politiche restrittive.

La troika inizialmente ha detto che l'economia della Grecia si sarebbe contratta del 2.6% nel 2010, prima di crescere dell'1.1% nel 2011, e del 2.1% nel 2012. Invece il PIL greco ha subito una contrazione del 4.5% nel 2010, del 6.9% nel 2011, ed è probabile che si ridurrà del 6% quest'anno.

"Dato il disastro che si sta verificando in Grecia, e che ora minaccia di riprodursi anche in Portogallo, non c'è da meravigliarsi che il FMI stia modificando la sua posizione", ha detto Marchel Aleksandrovic di Jefferies. "Il FMI sembra giungere infine alla conclusione che una stretta fiscale eccessiva sia controproducente."



3 commenti:

  1. I GRECI POTREBBERO USARE L'ARMA DELLA DESTABILIZZAZIONE GEOPOLITICA DEL MEDITERRANEO ORIENTALE PER "CONTRATTARE" CON LA U.E. CON IL F.M.I. E CON LA FED UN PIANO DI AIUTI E DI RILACIO ECONOMICO DEFINITIVO. MA PER FARE QUESTO CI VORREBBE UNA CLASSE POLITICA "SENZA SCRUPOLI" TIPO FMI EU E FED.

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  2. I paesi periferici in quanto debitori già per questo avrebbero il coltello dalla parte del manico, se non fosse per la loro classe politica (e tecnocratica), che mi sembra non ecceda in scrupoli, ma piuttosto sia: o incapace, o collusa (nel nostro caso entrambe le cose, ma soprattutto la seconda).
    Se poi ci mettiamo anche la geopolitica, le carte in mano si moltiplicano.
    Qualcuno infine le giocherà?

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  3. Non capisco come in Grecia nessun politico, soprattutto a sinistra, abbia ancora spiegato al popolo che i costi di uscita dall'eurozona sarebbero minori di quelli che stanno attualmente affrontando. Tsipras può scagliarsi quanto vuole contro l'austerità-schiavitù, ma non c'è modo di evitarla per la Grecia fintanto che deve rispettare i parametri (scelti a caso) per mantenere l'euro. Rischiano che a spiegare le cose come stanno arrivi uno pseudo-dittatore, e sarebbe spiacevole per la culla della filosofia.

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